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IL VICESINDACO GIOVANNI ZARDONI FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SULLA STRUTTURA PIÚ CHIACCHIERATA DEL MOMENTO, IL CUI FUTURO RESTA ANCORA INCERTO
- E' ufficiale: la Soprintendenza di Milano ha messo dei vincoli sull'edificio e pertanto non può essere abbattuto: di che vincoli si tratta precisamente? La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano ha avviato il procedimento di dichiarazione dell'interesse culturale sull'Ex Consorzio Agrario di via Spluga, "in quanto esempio di architettura rurale avente interesse storico ed etnoantropologico quale testimonianza della economia rurale tradizionale". Quindi il vincolo ancora non è stato apposto ma l'istruttoria è in corso. La comunicazione è dello scorso 19 gennaio: ci sono 140 giorni di tempo per proporre osservazioni e l'apposizione o meno del vincolo dovrà essere decisa entro 210 giorni. Nel frattempo sull'edificio vengono poste le norme di salvaguardia provvisorie che ne impediscono l'abbattimento previsto dal progetto proposto: per questo motivo si è proceduto all'archiviazione della Procedura di Sportello Unico in corso. - Quali sono i motivi presentati dalla Soprintendenza per cui il vincolo è così esteso rispetto a quanto ci si aspettava? Il vincolo era nell'aria. Ma tutti coloro i quali avevano sollevato il problema, tra i quali la minoranza di Democrazia Cernuschese, intendevano tutelare la sola facciata. La Soprintendenza ha invece proposto a sorpresa di vincolare anche quattro campate retrostanti, quindi quasi la metà dell'edificio. La richiesta della Soprintendenza è stata motivata con la volontà di tutelare anche la particolare struttura a navata posteriore ed i particolari sili: ogni due campate c'è un silo per lato e pertanto intendono tutelare almeno quattro sili.
- Qual è la vostra richiesta, come Amministrazione, di fronte a questo vincolo? Stiamo valutando le implicazioni della proposta e, quello che ci sembra di poter affermare con certezza è che l'apposizione di un vincolo così esteso è penalizzante e rende difficoltoso il recupero edilizio dell'area e conseguentemente la sistemazione del comparto.
- Ciò ora cosa comporta, in relazione all'idea iniziale di realizzare un albergo? 'Immobili&futuro' cosa intende fare? Per quando si saprà quale sarà il futuro dell'ex Consorzio? E' certo che il progetto originale decade venendo meno i presupposti dello stesso. Noi abbiamo tratto l'impressione che Immobili & Futuro non voglia ancora abbandonare l'idea di mantenere la destinazione alberghiera e che voglia valutare quanto questo sia compatibile con l'estensione del vincolo imposto. Se così fosse noi, come Amministrazione, ne saremmo lieti, ma è certo che le eventuali nuove proposte che dovessero emergere dovranno collimare con gli indirizzi del PGT di imminente adozione e con la nostra irrinunciabile esigenza di avere l'intera area riqualificata |
![]() La decisione è stata comunicata al Comune di Cernusco e alla proprietà dell'immobile nei giorni scorsi. La Soprintendenza ha preso questa decisione su richiesta della Provincia di Lecco (Assessorato alla Cultura), dell'Ordine degli Architetti di Lecco e della Associazione "Italia Nostra" - Sezione di Lecco. La bozza di vincolo prevede la conservazione parziale del solo edificio Ex Consorzio per quanto riguarda la facciata e le prime quattro campate posteriori. Il Comune e la proprietà possono proporre osservazioni entro 140 giorni dal ricevimento della comunicazione di avvio del procedimento. L'intera istruttoria dovrà invece concludersi entro 210 giorni: l'eventuale vincolo sarà adottato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Nell'attesa della eventuale apposizione del vincolo entrano in vigore le norme di salvaguardia previste dalla normativa. La proprietà dell'immobile oggetto di vincolo aveva avviato sullo stesso la procedura di Sportello Unico per le Attività Produttive allo scopo di realizzare un albergo e degli spazi commerciali. Il Responsabile del Procedimento, prendendo atto della comunicazione della Soprintendenza, dichiarerà nei prossimi giorni la decadenza della procedura in itinere vista la non fattibilità del progetto proposto. L'Amministrazione Comunale valuterà invece a breve, se proporre osservazioni al vincolo proposto, nel rispetto della procedura e dei relativi tempi di istruttoria della stessa». |
![]() ![]() (sempre tratto dal sito del comune) Precisa inoltre il Vicesindaco Giovanni Zardoni: "Continua la scorrettezza dell minoranza che su questo sito: www.dentroefuori.net/notizieexconsorzio.htm ha ha fatto pubblicare un riassunto della conferenza dei servizi a cui ha preso parte in un momento in cui il verbale non è stato ancora approvato dai presenti e inserendo notizie non precise e di parte". |
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Gli organi invitati erano la Sopraintendenza, i Vigili del Fuoco, l'Asl (assente), l'Arpa, la provincia di Lecco, Immobili e Futuro srl di Monza proprietari dell'immobile, i signori Morabito residenti in via Papa Giovanni XXIII, rappresentati entrambi dall'ingegnere Selvagno e l'architetto Perini, ideatori del progetto dell'albergo e del centro commerciale. A questi si sono aggiunti Renata Valagussa in Raimondo capogruppo di Democrazia Cernuschese e il geometra Gian Battista Spada che si sono seduti al tavolo, in quanto contrari alla demolizione dell'edificio ad interesse del patrimonio storico del paese. Come uditori erano presenti anche il capogruppo di Insieme per Cernusco Angela Zambelli in Pirovano, da poco assessore all'istruzione, e Vittorio Amato anch'egli assessore di giunta. Non vi era presente nessun organo di stampa, ma va detto per onor di cronaca, che Dario Vanoli, in rappresentanza di D&F e di Giovane Cernusco, non è stato fatto entrare in quanto la seduta non era pubblica, nonostante vi potesse partecipare qualunque cittadino, soggetto e ente a cui possa derivare un pregiudizio dalla realizzazione del progetto dell'impianto. Dopo la registrazione dei presenti, il geometra Villa presenta ai presenti il progetto che prevede la demolizione dei tre fabbricati e la costruzione di una nuova residenza e di un albergo con una parte commerciale, sottolineando anche che il progetto è stato già visto e approvato dalla commissione paesaggistica L'ingegnere Italo Tavolaro della Soprintendenza, per i beni architettonici e il paesaggio, interviene allora per sottolineare che non è compito della commissione paesaggistica, dare il parere, bensì della Sopraintendenza stessa. L'Arpa di Oggiono (agenzia regionale per la protezione dell'ambiente), con la dottoressa Airoldi, ha messo dei paletti: ritiene che anche per la procedura di sportello unico sia necessaria la VAS (valutazione ambientale strategica). Inoltre essendo l'edificio un consorzio agrario, l'opera di bonifica da realizzare non sarà semplice come si può pensare. I vigili del Fuoco, rappresentati dal dottor Suriano, privi della documentazione completa, aspettano ad esprimere opinione riguardo; l'Asl assente ha inviato una lettera con parere favorevole all'intervento. Renata Valagussa, nonostante si sia tentato di impedirle di parlare, in quanto non invitata e a giudizio dell'amministrazione stesse facendo discorsi politici, è riuscita, supportata dal geometra Spada, ad esporre l'opinione contraria alla demolizione dell'edificio in quanto patrimonio storico e culturale del Paese. Il Funzionario della Provincia, l'architetto Crimella, ha portato agli atti diverso materiale prodotto dai vari uffici della Provincia: - l'edificio commerciale che si vuole realizzare è troppo ampio; - vanno sentiti anche i comuni limitrofi in quanto interessati alla viabilità della statale e della nuova rotonda che si vuole realizzare, - inoltre è stata consegnata e messa a verbale una lettera dell'assessore provinciale alla cultura, che vuole tutelare l'edificio del ex Consorzio agrario.
A tutte queste richieste dovranno rispondere i proprietari nel prossimo incontro di settembre quando si deciderà definitivamente il tutto. D&Fnews
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