ESCLUSIVO 'IL PUNTO DI...

DARIO FRANCESCATTI: "DALLO STUDIO DELLA MAGGIORANZA FATTO APPOSITAMENTE A FEBBRAIO, RISULTA CHE LE ROTONDE MIGLIOREREBBERO IL TRAFFICO SOLO CON LA BRETELLA E CON LA  DOPPIA CORSIA PER ALCUNE DIREZIONI".

COINVOLTO ANCHE IL PROGETTO DELL'EX CONSORZIO.

 

Premessa, sono laureato in ingegneria civile sezione trasporti, che è proprio la specializzazione relativa alle infrastrutture di trasporto, per cui credo di avere titolo per poter dare la mia opinione in merito alla questione.

 

Ho letto in questo periodo molti articoli incentrati sul nodo stradale di Cernusco in cui si parla con una certa leggerezza di “desemaforizzazione”.

Voglio quindi brevemente ricordare la cronistoria degli studi che hanno portato a questa soluzione:

Forse ormai pochi ricordano che a Cernusco una rotonda c’era già, anche se non nei termini in cui la intendiamo oggi.

A suo tempo l’amministrazione Conrater ha affidato l’incarico all’Ing. Savino Rinelli, docente di Tecnica del Traffico al Politecnico di Milano, uno studio per migliorare lo snodo viabilistico.

Già a suo tempo, con un volume di traffico comunque inferiore a quello di oggi, l’Ing. Rinelli arrivò alla conclusione che un intervento con la realizzazione di rotonde non era proponibile principalmente per due fattori:

·         Spazio troppo limitato dai fabbricati e dal parco

·         Vicinanza tra le due intersezioni, quella per Monticello e quella per Bergamo – Paderno, per cui una rotonda interferisce con l’altra

Visto  il caos in cui versava l’incrocio si è quindi optato per una soluzione con semaforo parzialmente “attuato” (semaforo intelligente) che aveva il vantaggio di sgomberare lo spazio all’interno dell’incrocio, da utilizzare per aumentare il numero di corsie disponibili, e di regolare con sicurezza gli attraversamenti sia veicolari che pedonali. Obbiettivo pienamente raggiunto.

 

Negli ultimi anni, vedendo i buoni risultati ottenuti altrove creando delle rotonde al posto dei semafori, si è tornati a pensare che la soluzione con le rotonde avrebbe migliorato la scorrevolezza del traffico anche a Cernusco, riducendo quindi i livelli di inquinamento prodotto dai veicoli in attesa.

E’ una conclusione semplicistica che non tiene conto delle specificità della nostra intersezione. Purtroppo nel nostro caso le rotonde non funzionerebbero, anzi peggiorerebbero gravemente la situazione.

Nel frattempo però eravamo diventati minoranza consiliare e la nostra voce non veniva ascoltata, forse perché qualcuno pensava che volessimo semplicemente difendere un impianto semaforico che avevamo fatto installare noi.

 

Parlando della bretellina, vorrei ricordare che è stata proposta dal comune di Cernusco fin dai lontani anni ’80, quando è stato redatto il PRG.

Le ragioni della bretellina sono molto semplici: permettere al traffico diretto verso Bergamo di svoltare prima di arrivare all’incrocio di Cernusco per alleggerire il traffico sull’incrocio stesso.

Voglio precisare che questo collegamento non aggiunge alcun traffico verso Merate, in quanto non fa altro che permettere una svolta anticipata al traffico che già è diretto a Merate-Bergamo e che comunque svolterebbe all’incrocio successivo. Il fatto di farla collegare in comune di Merate in corrispondenza della Beton Villa è solo per raggiungere un incrocio già esistente e sul quale è  già presente una rotonda di buone dimensioni.

Non capisco quindi l’intervento degli Amministratori di Merate che parlano di lavori di allargamento sulla loro viabilità dopo l’incrocio per un presunto incremento di traffico.

 

Arrivando ai giorni nostri, quando l’Amministrazione Provinciale di Virginio Brivio voleva a tutti i costi desemaforizzare l’incrocio di Cernusco, ci siamo subito dichiarati contrari e, in subordine,  abbiamo chiesto che almeno venisse realizzata prima la bretellina per ridurre un pochino i volumi di traffico.

Finalmente l’Amministrazione Bagnato ha cominciato ad avere il dubbio che le nostre affermazioni potessero essere fondate, ed ha commissionato la verifica tecnica all’Ing. Moretti, il quale è arrivato alle nostre stesse conclusioni.

 

Riassumo di seguito le conclusioni a cui arriva l’Ing. Moretti:

 

1.       La soluzione con le due rotonde, così come proposta dalla Provincia, non soddisfa le esigenze di traffico neanche con la realizzazione della bretellina, portando ad “una complessiva riduzione della capacità di smaltimento traffico rispetto allo stato attuale”.

2.      In tutte le ipotesi analizzate risulta un evidente significativo alleggerimento del traffico sul nodo di Cernusco dato solo dalla realizzazione della bretellina a Sud

3.      Per arrivare al pareggio tra traffico previsto e capacità di smaltimento sarebbe necessario modificare le rotonde creando una “doppia attestazione” su tutte le principali direttrici di traffico (in pratica avere le doppie corsie e quindi allargare le rotonde). L’ing. Moretti, però, non è stato incaricato di verificare la fattibilità della doppia attestazione dal punto di vista geometrico e planimetrico e quindi non ha potuto verificare che mancano gli spazi per realizzare questa soluzione.

Alcuni altri commenti miei personali:

1.      Quando il vicesindaco Zardoni diceva che per non perdere il finanziamento esistente avremmo dovuto lasciar realizzare prima le rotonde e poi la bretellina, avrebbe fatto un vero disastro viabilistico. Per fortuna non era lui il Sindaco di Cernusco.

2.       Per realizzare la doppia attestazione su tutte le direttrici di traffico principali, con la soluzione delle rotonde, è necessario utilizzare più spazio e quindi coinvolgere le proprietà circostanti. Ecco la dimostrazione che aver mandato avanti il progetto del Consorzio senza aver fatto queste valutazioni in modo approfondito sia stato una scelta quantomeno “scriteriata”, che dimostra una incapacità di gestione della pianificazione urbanistica.

3.       Le motivazioni riguardanti l’adozione della soluzione con le rotonde per ridurre l’inquinamento è senza fondamento sia sulla base dello studio di Polinomia, che aveva fatto degli appositi calcoli che dimostrano addirittura un peggioramento del livello di inquinamento per le aree di Cernusco e Merate, sia sulla base dei calcoli dell’Ing. Moretti che portano ad un peggioramento del congestionamento del traffico se il progetto venisse realizzato così com’è ed in particolare se non si realizzasse la bretellina.

Queste sono le stesse cose che dicevamo a Bagnato subito dopo l’elezione della giunta provinciale di Virginio Brivio. Abbiamo quindi perso altri 5 anni .

 

Conclusioni:

1.       Il progetto delle rotonde proposto dalla Provincia NON FUNZIONA  e porterebbe ad avere circa 1.400 veicoli ora bloccati all’incrocio.

2.       Ad oggi non esiste una soluzione progettuale migliorativa di quella con il semaforo e l’Amministrazione di Cernusco sta contribuendo a chiudere ogni ulteriore possibilità approvando con via privilegiata il progetto del Consorzio senza prima aver completato gli studi sul progetto delle rotonde.

3.       Si può migliorare qualcosa solo aggiornando e potenziando il sistema semaforico, ma il beneficio maggiore si otterrebbe nelle ore di “morbida”.

4.       Poiché gli Amministratori hanno il dovere di pianificare il futuro, è indispensabile promuovere uno studio condiviso con gli altri comuni per proporre congiuntamente una soluzione radicale del problema del traffico nel nostro territorio. Solo così potremo chiedere , anzi “esigere”, di ottenere dei finanziamenti per realizzare le opere necessarie. Dobbiamo costringere le nostre amministrazioni, sia a livello comunale che provinciale, a pensare delle opere di lunga scadenza che vadano oltre il singolo mandato amministrativo.

 

Anche a livello di Amministrazione Provinciale è necessario accettare il fatto che il progetto attuale porterebbe alla paralisi del traffico del nodo di Cernusco.

Chi volesse realizzare le rotonde a tutti i costi, dovrà assumersi la responsabilità di ciò che fa.

 

Dario Francescatti, 21 OTTOBRE 2009

  Relazione dell'ing. Moretti