VALENTINA PITZALIS: LA FORZA DELLA RINASCITA

MESSAGGIO DI SPERANZA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

1 dicembre 2015: in una biblioteca cernuschese affollata e silenziosa, tra le toccanti fotografie di Riccardo Clerici e il video musicato di Giuseppe Gironi, il sindaco, Giovanna de Capitani ha introdotto il tema della violenza sulle donne - ricordata lo scorso 25 novembre -parlando di segnali spesso ignorati per non affrontarne il problema. La premessa è servita a presentare Valentina Pitzalis, protagonista di una storia vera e allucinante e presentare il libro, scritto con Giusy Laganà Nessuno può toglierti il sorriso edito da Mondatori.

 Valentina è arrivata con tutta la sua grinta e ha parlato ininterrottamente per più di mezz’ora nel silenzio assoluto e senza mai piangersi addosso. La sua è stata una lezione di vita e di coraggio ma anche di rinascita perché questa giovane sarda di trentadue anni che si è vista la vita e il bel viso bruciato dal fuoco e dalla violenza di un marito geloso, è oggi una donna che non si è lasciata rubare la voglia di vivere né la speranza del futuro. Il suo presente è diviso tra cure continue, incontri per l’associazione  Fare per Bene onlus e la presentazione del suo libro. «Mi sono innamorata della persona sbagliata – ha raccontato Valentina  e mi sono sposata sperando di costruire qualcosa con lui. Invece da parte sua solo gelosia, non normale ma patologica. Tutto è  iniziato lentamente, il problema non ero io, ma lui che limitava di continuo la mia libertà. No a telefonate, no al lavoro, no alla studio e continue scenate ma mai alzate di mano. Io ho lottato ma ho comunque sbagliato perché ho lasciato che mi isolasse da tutto, mentre le sue richieste crescevano. Il suo è stato un annientamento psicologico fino ad arrivare a quel 17 aprile 2011».

Valentina, che nel frattempo si era separata dal marito, quel giorno ha accettato di portargli alcuni documenti che lui chiedeva e lo ha raggiunto nella squallida casa in cui si era trasferito. La tragedia è inaspettata e coglie Valentina davanti alla porta:  «Con un annaffiatoio mi getta del liquido addosso e poi mi dice: adesso lo vedi cosa sto facendo” e mi dà fuoco. Io inizio a bruciare, sento il dolore e la pelle che si squaglia ma non perdo i sensi. Ricordo solo di aver urlato, allertando i vicini, e ricordo tutto fino a quando un carabiniere mi ha detto “tranquilla adesso ci siamo noi”.  Poi la corsa in ospedale, le devastazioni sul corpo, la tracheotomia e sei mesi di ricovero . All’inizio non volevo vivere, ma i medici con la loro umanità e professionalità e la vicinanza di mia madre mi hanno dato la forza di continuare e combattere. Mi sono trovata ad un bivio: lasciarmi morire o andare avanti. Ho deciso per quest’ultima possibilità e ora sono qui per essere un monito non un esempio. C’è voluto tempo per accettare il passato, ma ora mi sento migliore: noi capiamo il valore delle cose quando queste ci vengono portate via».

La rinascita, oltre agli affetti vicini, è  un diploma raggiunto a pieni voti,  la onlus dove Valentina incontra Giusy Laganà, presidente dell’associazione, e il libro scritto a due mani e presentato sul territorio nazionale.  Ma sono anche gli incontri nelle scuole, le numerose manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza sulle donne come quella organizzata a Milano a novembre con un grande telo bianco simbolo di un’unica pagina che ognuno riempiva a modo proprio e che ha visto la partecipazione di seimilacinquecento persone.

Cernusco è stato per Valentina l’ultimo appuntamento del 2015: un incontro toccante, con interventi in maggioranza del pubblico maschile, che hanno voluto ringraziarla per il messaggio di coraggio e speranza che sta dando a tutti. Chi si è astenuto dal dibattito ha comunque voluto abbracciare Valentina ed ha prenotato il suo libro.  Un modo concreto per aiutarla a sostenere le spese dei continui spostamenti dalla Sardegna a Milano per gli interventi di chirurgia ricostruttiva. Sempre con la mamma al suo fianco, la luce negli occhi e il sorriso sulle labbra. Quello, nessuno glielo toglierà.

Grazie Valentina!

 SFerrario

“Nessuno può toglierti il sorriso”  di Valentina Pitzalis e Giusi Laganà

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