Tre domande a...

 

La rubrica che apre ogni numero di D&F con tre domande ai protagonisti della cronaca, della politica, del volontariato di Cernusco e dintorni.

A.D. 2011

GIULIANO ASTUTI presidente F.C. Cernusco

1) Breve storia- presentazione: quando e come nasce l'FC? Con che obiettivi?

Era l'estate del 1969; in quel tempo si parlava soprattutto di grandi imprese spaziali e di fantascienza  e  noi, che allora eravamo ventenni o poco più, sognavamo di fare qualcosa di nuovo. Nel nostro piccolo, ci saremmo accontentati di qualcosa di un po' meno impegnativo e difficile che l'andar sulla Luna, ad esempio ci sarebbe piaciuto metter su una squadra di calcio, come da tempo avevano fatto i nostri vicini di Pagnano ed Osnago. E fu proprio così che nacque il Cernusco Football Club: in una serata dell'estate del 1969  quando un gruppo di ragazzi cominciò a darsi da fare per mettere insieme una vera squadra di calcio da iscrivere al campionato F.I.G.C.  Così il FC. CERNUSCO esordì sul campo dell’Oratorio nell’anno 1969/1970 con due squadre iscritte rispettivamente  al Campionato Federale F.I.G.C. di Terza Categoria e al campionato Juniores. Poi, col passare degli anni, la sua attività sportiva si è ampliata e rafforzata tanto che attualmente organizza ben 10  squadre che militano nei seguenti Campionati o Tornei: Prima Squadra – over 18 anni; Juniores -17/18 anni; Allievi - 15/16 anni; Giovanissimi - 13/14 anni; Esordienti – 11/12 anni; Pulcini a 7 Giocatori – 10 anni; Pulcini a 6 Giocatori - 9 anni (2 squadre); Pulcini a 5 giocatori – 8 anni; Piccoli Amici - 6/7 anni.  In alcune stagioni sportive abbiamo allestito anche, in aggiunta a quelle già esistenti, squadre Regionali e formazioni Under 18 e dal 1996 anche la Scuola Calcio. Questo incremento si è reso necessario sia per rispondere alle esigenze dei giovani che volevano partecipare all'attività sportiva del nostro club,  ma anche per la convinzione che si dovesse prestare molta attenzione al settore giovanile per ottenere e rafforzare un progetto sportivo che ci faccia conseguire brillanti risultati che vadano ad aggiungersi a quelli già raggiunti sino ad ora. Gli obiettivi dell’F.C. Cernusco sono e rimangono esclusivamente la promozione, la formazione e la gestione di squadre di calcio giovanili con la coscienza di svolgere, all'interno del nostro territorio, un'importante funzione sociale che permette a molti bambini e giovani di praticare "calcio" in un ambiente sicuro, sereno e motivante.

2) Quante soddisfazioni e quali problematiche?

Numerose partecipazioni alle competizioni sportive, 15 significative vittorie nelle diverse categorie e ben 35 apprezzabili piazzamenti raggiunti in tanti anni di attività ci hanno pienamente soddisfatto ed oggi costituiscono la garanzia di serietà, di capacità tecniche e organizzative della nostra Associazione. Oggi però l’F.C. Cernusco, che è sostenuto principalmente dal contributo economico degli sponsor e dei simpatizzanti, dalle quote di iscrizione dei suoi giovani atleti e dal contributo comunale, sta attraversando una fase di difficoltà per la mancanza del lavoro gratuito di molti volontari e appassionati. Essi, in passato, erano stati il motore principale della nostra organizzazione e ci hanno consentito di far fronte, senza spese,  a tutte le necessità di gestione delle squadre e alle attività di manutenzione ordinaria del centro sportivo comunale. Ci auguriamo che questo interesse rifiorisca per mantenere e magari  migliorare gli standard di qualità raggiunti e per contenere i costi di gestione che purtroppo, malgrado un attento controllo delle spese, continuano ad aumentare.

3) Quali speranze e sogni per l'avvenire?

Ci auguriamo di poter mantenere e continuare il progetto sportivo in atto specie per quanto concerne il “settore giovanile”, restando però con i piedi ben appoggiati a terra poiché non è certo il momento di  fare progetti  esagerati che, stante la situazione economica del momento, potrebbero essere di difficile attuazione. Ovviamente abbiamo dei desideri che ho già  avuto modo di manifestare e che vorremmo vedere attuati in tempi brevi ovvero quelli relativi alla disponibilità di due nuovi spogliatoi per garantire agli atleti un’accoglienza più comoda e adeguata,  nonché la trasformazione  in sintetico del campo di allenamento. Infatti  l’attuale fondo in sabbia di questo campo è polveroso e di difficile manutenzione, tanto che nella stagione più calda  deve essere bagnato prima dell’utilizzo mentre in inverno, se ghiacciato, è pericoloso. Inoltre, causa  lo straripamento del Molgora,  è praticabile solo parzialmente. Un campo sintetico rappresenterebbe dunque un indubbio e auspicato miglioramento per la qualità dei nostri allenamenti.

Andrea Boaretto

Residente a Cernusco, figlio del noto pittore e scultore Franco Boaretto è professore Area Marketing, Mip, Business School del Politecnico di Milano e Professore a Contratto, Dipartimento di Ingegneria Gestionale, Politecnico di Milano. / MIP Politecnico di Milano

 

 

1) Quale è stata la tua formazione? Sono Andrea, ho 33 anni abbondanti, vivo (o meglio dormo) a Cernusco da sempre. Alle superiori ho fatto il liceo scientifico al Collegio Volta a Lecco, poi mi sono laureato in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano 

 

2) Di cosa ti occupi ora? Sono Head of Marketing Projects della School of Management del Politecnico di Milano. Provo a spiegare cosa faccio in poche parole: sono docente di marketing al Politecnico di Milano e al MIP, la Business School del Politecnico di Milano (la scuola che frequentano i ragazzi dopo la laurea che decidono di fare un master o i manager di impresa), faccio ricerca e progetti con imprese italiane e internazionali sul tema del marketing e della comunicazione multicanale. Per farla semplice aiuto le imprese, ma anche le pubbliche amministrazioni (come comuni e provincie) ad utilizzare le varie tecnologie come Facebook, il cellulare... nelle loro strategie di marketing.

 

3) Progetti e aspettative per il  futuro? Il futuro a breve mi vede coinvolto in numerosi progetti primo fra tutti un nuovo libro dal titolo provvisorio “Mobile Marketing” e diversi viaggi in Italia e all’estero per convegni e seminari. Se mi chiedi come vedo il futuro in generale e quando usciremo dalla crisi, ti dico che occorre essere ottimisti e provare a recuperare la speranza e la voglia di fare (volere è potere), che la nostra generazione ha un po’ dimenticato

A.D. 2010

Emanuele Pirovano

1) Com’è andata rassegna teatrale Sipario?

Come prima rassegna teatrale siamo molto soddisfatti. Per il pubblico che ha accettato la proposta (305 persone in totale), che si è divertito passando delle serate in compagnia, diverse dal solito, e perché abbiamo conosciuto persone che danno il loro tempo per una passione verso il teatro, persone semplici, capaci di portare serenità con gli spettacoli che mettono in scena e con la loro bravura.

 

2) Cosa stai pensando di proporre per il 2011 ?

Come prima cosa in queste vacanze natalizie ci troveremo per programmare la stagione cinematografica, sia per quanto riguarda il cineforum, rivisto sotto alcuni aspetti per migliorare ulteriormente ciò che in questi anni di ripresa del nostro cinema abbiamo fatto; ci sono arrivate delle proposte interessanti da valutare e realizzare, anche per quanto riguarda il cinema dedicato ai bambini, fulcro e vita del nostro oratorio.

Ma siamo  già pronti a febbraio, insieme a Marco Bonamoni, anima della rassegna teatrale Sipario 2010, per contattare le compagnie che sono venute nella rassegna passata, con il nuovo spettacolo, sia con nuove compagnie. Proporremo così nel 2011 una nuova rassegna, con l'augurio che le compagnie di Cernusco possano tenere alto il nome, portando in scena uno spettacolo teatrale all'interno della rassegna.

 

3) Quali difficoltà hai incontrato in questi anni nelle proposte studiate e fatte?

E’ difficile rispondere a questa domanda perché le difficoltà in questi anni sono state molte. In quindici anni di responsabile cinema, ci sono stati dei momenti di sconforto, perché le critiche erano e sono tante e la voglia di mollare anche; ma l'impegno che io, Giovanni Longhi ed i nostri collaboratori (macchinisti, capi sala, cassiere) ci mettiamo, dettato dall'amore per il cinema, il teatro, ci fa andare avanti; crediamo che in una comunità ed all'interno di un oratorio debba essere presente una struttura come il cineteatro dove anche un bambino possa crescere e divertirsi, guardando un film o un adulto possa confrontarsi con aspetti del quotidiano attraverso una pellicola ed il dibattito che ne scaturisce.

E’ difficile dire cosa promuovere alle persone di Cernusco: il nostro è un paese chiuso, pochi cernuschesi sono attratti dalle proposte che offriamo al cinema, ma le troviamo in altri cineteatri di altri paesi; le proposte sono tante e fino a che possiamo occuparci del cinema dell'oratorio di Cernusco Lombardone, continueremo a farle, fino a quando il salone sarà solo ed esclusivamente pieno di persone di Cernusco.

Per migliorare non serve molto, serve forse gente che ci possa sostenere e darci una mano; sostenere con la presenza alle proposte che vengono fatte dal gruppo cinema e darci una mano, perché siamo veramente in pochi e non possiamo arrivare dappertutto, con gli impegni che tutti noi abbiamo nel quotidiano. Per questo c'è bisogno di manovalanza, disposta a dedicare un po’ del proprio tempo alla comunità attraverso il cinema e il teatro; non molto tempo: una volta al mese, se siamo in tanti. E’ questo il tempo che chiediamo, ma, ora come ora, per come siamo messi, va impegnato ogni weekend.

Chi vuole fare critiche, dare suggerimenti, farci i complimenti, sempre pochi purtroppo, può scrivere all'indirizzo mail del cinema: cinemacernusco@libero.it; solo così possiamo migliorare, ma anche rispondere a chi ci propone, ci critica. Credo che qualsiasi commento, negativo o positivo, debba essere accettato, ma allo stesso tempo deve esserci anche un confronto per perfezionare quanto proponiamo insieme.

Effeotto, associazione culturale cernuschese

-Come è nata l’idea di formare questo gruppo? E’ venuta successivamente la mostra fotografica Fotografia Cernusco 2009, quando ci siamo ritrovati ad esporre i nostri lavori. La particolarità del gruppo oltre che la passione della fotografia, scoperta e riscoperta, è che siamo otto persone nate e vissute a Cernusco Lombardone.

- Quali i vostri obiettivi? I nostri fini sono molto semplici: valorizzare il nostro paese con la fotografie e l'arte in generale, ricordarsi delle persone che hanno fatto la storia di Cernusco; valorizzare gli eventi che vengono proposti a Cernusco; per quanto riguarda gli obiettivi, in primo luogo realizzare un dvd di 100 anni di Cernusco in fotografia, per questo chiediamo a tutti di aprire i cassetti, le soffitte e recuperare le fotografie vecchie, se hanno problemi a consegnarcele perché preoccupati di rovinarle, facciamo anche servizio a domicilio, andiamo noi e le scansioniamo in loco.

-Quali progetti per il 2011? In primis la premiazione del concorso letterario Immagini da leggere in memoria di una figura storica come quella di Mario Ferrario, e contestualmente la mostra fotografica dei nuovi iscritti al fotogruppo; altra carne al fuoco sarà la proposta fatta poi alla presentazione del fotogruppo di realizzare una sorta di album di famiglia di Cernusco: il sindaco, i vari uffici, i negozi, le famiglie... fotografate nei loro momenti di vita quotidiana.

Info: www.effeotto.org

Dentro&Fuori, da 5 anni con voi

- Se dovessi fare un bilancio su questi primi 5 anni…?

Non può che essere positivo, ma mettiamo subito in chiaro una cosa: questa intervista non vuole essere un’incensazione. Colgo quest’occasione per fare obiet-tivamente un primo bilancio. Dentro&Fuori è stata una sfida vinta. Sì, una sfida, perché questo progetto era stato pensato nel 2004 inserito nell’allora giornalino cernuschese Gazzetta della sciura, ma per diversi motivi non è stato possibile che prendesse piede. E così, dopo un anno, il 22 ottobre del 2005 in occasione della Giornata Missionaria, ecco nascere un mensile con un nome un po’ strano, capace di affrontare argomenti quali la missione e ciò che accade nel mondo, ma con tanta cronaca cernuschese e rubriche di diversi spessori. E così l’avventura è cominciata; creata con gli anni una buona squadra di lavoro e soprattutto seguita e realizzata con passione, è stato possibile proseguire anno dopo anno migliorando, anche se non è stato facile.

 

-Quali sono state le difficoltà affrontate in questi anni?

Innanzitutto far capire ai cernuschesi e ai lettori, due concetti: Dentro&Fuori non era il consueto giornalino dell’oratorio o della parrocchia, bensì un organo di stampa del tutto indipendente. In secondo luogo D&F non ha mai avuto una precisa linea editoriale, bensì voleva e vuole essere un mezzo di comunicazione dove trovassero spazio le idee di tutti, dai politici, ai laici, ai religiosi. Perché questo? Per potere essere liberi di muoversi nel campo dell’informazione, senza mettere in difficoltà quella o quell’altra istituzione. Resta sempre un lavoro di collaborazione con questi enti, direi con ottimi rapporti, ma in totale indipendenza. Pertanto, messi in chiaro questi distinguo, per cui ci sono voluti parecchi mesi, è stato possibile poter affrontare certe tematiche con più scioltezza. Certo, il fatto di aver ricevuto via mail solo due critiche in tutti questi anni e per voce qualche miglioramento e consiglio, vuol dire che qualcosa di buono dietro D&F c’è. e va sfruttato. Resta un’ultima difficoltà: la partecipazione attiva dei cittadini; questa latita. Molto di quello che viene scritto, è stato fatto scivolare e non ho notato riscontri… Peccato. Ma D&F non si arrende e proseguirà per questa strada.

- Quali progetti per il futuro?

Le idee talvolta vengono pensate per tempo, altre volte nascono quando meno te lo aspetti. Come il fatto di aver coinvolto l’arte della pittura per andare a conoscere meglio la storia del nostro paese; e questa linea proseguirà anche per il 2011 andando a conoscere meglio gli artisti di Cernusco, pittori e scultori. Riuscire quindi a sapere unire sempre diverse sfaccettature: il presente con il passato, ciò che accade dentro con ciò che accade fuori. Andare a ripescare quanto Mario ferrario ha fatto per noi, grazie alla parrocchia che mette a disposizione i suoi archivi, ha un significato molto importante: non dimenticare le nostre radici e le curiosità dei nostri avi. Poi è chiaro migliorare la veste grafica resta sempre il nostro sogno nel cassetto sia del sito che nel formato cartaceo. Per questo però, servono esperti disponibili. Colgo quindi l’occasione per lanciare anche da queste righe l’invito verso chiunque voglia prendere parte a questo progetto. E già che ci sono… grazie di cuore a chi collabora con noi e appoggia il nostro progetto! E… ci vediamo il 6 novembre!

 

Davide Spreafico - Un cernuschese a Shanghai

1) Di cosa ti occupi?

Sono un giovane architetto originario di Besana Brianza, cernuschese di adozione dal 2003, ora residente in via Monza.Mi occupo di progettazione architettonica pubblica e privata, in particolare trattando temi legati al progetto ambientale, al landscape e al recupero urbano.Sono anche un appassionato di design, modellazione tridimensionale e rappresentazione dell’architettura; sono cultore della materia nel laboratorio di progettazione architettonica del professor architetto. Angelo Torricelli con cui nel 2009 ho vinto il primo premio per la Piazza del Duomo di Cerignola (FG).Sono ormai dieci anni che insieme ad altri colleghi partecipo a concorsi pubblici conseguendo alcuni interessanti risultati: nel 2005 il 1° premio al concorso "la casa container", il 3° premio per la Piazza di Farra di Soligo e il 2° premio per la piazza di Porto d'Adda (MI), nel 2006 il 1° premio per la piazza di Cornate d'Adda cui segue nel 2007 la realizzazione. Nel 2006  il 1° premio per la riqualificazione di Villa La Palazzola a Stresa (VB) e nel 2007 il 2° premio per la riqualificazione di un'area in provincia di Treviso e il 3° premio per la riconversione dell'area Magnetti in provincia di Bergamo, mentre è del 2008 la partecipazione al concorso per il  Museo Etnografico di Ginevra. Nel 2008 il 3° premio per la nuova scuola materna di Malnate (VA), il 2° premio per la Piazza di Pregnana Milanese e nel 2009 la menzione al progetto per la scuola materna di Roncofreddo (FC),

2) Come siete arrivati all’Expo di Shanghai?

All’inizio di quest’anno abbiamo partecipato Davide Maggioni, di Merate, ed io ad un bando nazionale.

Tutti i professionisti dei 140 studi che hanno partecipato al bando pubblico indetto dall'Ordine degli Architetti PPC di Roma e Provincia, tutti compresi fra i 27 e i 37 anni di età, hanno presentato alla commissione giudicatrice un video di pochi minuti che racchiude alcuni dei progetti più rappresentativi ideati nel corso della loro attività. Siamo stati selezionati

I nostri lavori saranno esposti all'esposizione internazionale che occuperà il piano terra del padiglione italiano dell'Expo di Shanghai a partire dal 3 settembre nell'ambito della mostra Ventisettetrentasette.

 

3) Cosa avete provato?

La soddisfazione è enorme, un modo per farsi conoscere e un grande riconoscimento per il nostro lavoro; abbiamo inviato il materiale a gennaio e la comunicazione di essere stati selezionati fra i 38 progetti che faranno parte dell'esposizione ci riempie di orgoglio

Ci aspettiamo che la mostra partendo da Shanghai raggiungerà altre importanti città in Europa e in Italia, proseguendo la strada di scambio culturale a livello internazionale

Ovviamente ci aspettiamo che qualche operatore del settore si interessi del nostro lavoro e ci proponga di realizzare almeno uno di questi progetti sia in Italia che all’estero.

Padre Jack Viscardi- Sud Africa

1) Se dovesse fare una sorta di bilancio dopo 50 anni di sacerdozio, cosa sente di dire?

Dopo 50 anni di sacerdozio… c’è una coscienza chiara di una chiamata del Signore, in base ad un mio accomodato programma di non studiare e poca voglia di frequentare o coinvolgermi nella Chiesa. Come sacerdote missionario mi sono trovato in un mondo di attività e trasferimenti: in Africa per oltre 40 anni (10 in Tanzania 30 in Sud Africa, trasferito 5 volte in Tanzania e una quindicina in Sud Africa). In Europa per 10 anni (6 in Italia, 3 in Inghilterra). Le difficoltà sono state legate ai cambiamenti di lingue e popolazioni, con rinunce di progetti e lavori iniziati, vantaggi di nuove esperienze, conoscenze, pastorale e insegnamento. In qualsiasi cultura e popoli, persone diverse ho trovato qualcosa di positivo in aggiunta e, nonostante le negatività o delusioni non mi sono mai pentito di essere sacerdote, missionario e religioso, con tutti i limiti del mio breve futuro a 78 anni.

 

2) Come sono andati i festeggiamenti in Italia e a Cernusco per i suoi 50 anni?

Festeggiamenti in Italia? A Roma, ho ricevuto una ricarica profonda, alla conclusione dell'anno sacerdotale in Casa Generalizia dei missionari della Consolata, con le varie testimonianze di vocazioni, la presenza del Papa, la concelebrazione con lui, decine di vescovi e 15 mila preti da ogni parte del mondo... A Torino, in Casa Madre con i missionari e missionarie, amici e benefattori nella festa patronale della Consolata e della città, il 20 giugno ho celebrato la Messa solenne nella chiesa del Fondatore, con 5 cinquantesimi e 2 sessantesimi. Ho provato particolare emozione nel santuario della Consolata, dov'ero stato ordinato sacerdote. E‘ stata una Messa speciale quella con i missionari e missionarie e relativo Consiglio Generale, vescovo africano del Kenya presidente, uno dall'Amazzonia,chiesa gremita di persone da varie parti del mondo, un coro unico di tutti nel canto e preghiere col sostegno di un organo potente e un mare di luce diffusa

A Cernusco, nella chiesa che mi aveva donato i vari sacramenti della vita cristiana mi sentivo con i parrocchiani a casa mia; che gioia aver celebrato con i confratelli sacerdoti e i missionari compaesani e non, assieme ad una comunità unita in canto e gioia.Una particolare impressione della profondità di stima del sacerdote mi fu suggerita dalla partecipazione alla Messa di due famiglie di lunga conoscenza che in pochi giorni hanno percorso oltre i mille km.

Mi è mancato un po' il carattere missionario della liturgia nella scelta dei canti, il tempo per un po’ di animazione e il rinfresco di stile missionario sobrio, ma sufficiente a tutta la comunità parrocchiale. Ammetto anche che i tempi e i programmi erano già saturi di altri avvenimenti...

 

 3) Di cosa si sta occupando ora in Sud Africa? Com'è là la situazione?

Dati i miei limiti di età, sono ritornato alla parrocchia in Pretoria, in assistenza al parroco; mi occupo nella pastorale liturgica, visita alle famiglie, specialmente ai malati e ad altre persone un po' rimaste ai margini, raduni di gruppi, istruzioni catechetiche... La chiesa, soprattutto cattolica sta attraversando un periodo di conflitto doloroso con la politica nazionale, specie in campo sociale.  Chiedo quindi di pregare per il nostro seminario nuovo. Non dimenticate i contatti con il "Little Eden”.

 

 

Giovanni Zardoni  sul  nuovo Pgt

 

1) E' stato presentato il nuovo Piano del Governo del territorio. Che cos'è? Come mai è stato realizzato?

E' il nuovo strumento urbanistico che, ai sensi della L.R. 12/2005, deve essere adottato da tutti i comuni della Lombardia entro il 15 marzo 2011. Sostituisce il più noto Piano Regolatore Generale. Il P.G.T. si compone di tre documenti principali, oltre a diversi studi collaterali. I tre documenti sono: il Documento di Piano, il Piano dei Servizi ed il Piano delle Regole. Il primo, chiamato anche "documento del Sindaco", vale 5 anni e definisce la destinazione d'uso complessiva delle aree di tutto il comune, compresi gli eventuali Ambiti di Trasformazione (AT) o gli Ambiti di Riqualificazione (AR). Questi ambiti non acquisiscono immediatamente un diritto edificatorio reale quanto invece una potenzialità edificatoria "virtuale", che verrà convertita in reale solo alla presentazione di un progetto di intervento condiviso dall'Amministrazione Comunale. Il Piano dei Servizi invece identifica quelli che sono i servizi per la comunità e le eventuali necessità di integrazione degli stessi. Infine, il Piano delle Regole, è il documento più simile alle Norme Tecniche di Attuazione del vecchio P.R.G., e definisce le modalità di intervento edilizio nel tessuto consolidato od in minuscoli ambiti liberi adiacenti all'edificato.

 

2) Come e dove cambierà Cernusco nei prossimi anni?

Abbiamo cercato di preservare il consumo di territorio, garantendo però la riqualificazione di aree dismesse e lo sviluppo delle attività già insediate, ove richiesto. Lo si può capire passando in rassegna tutti gli AT e gli AR. Gli unici due AT sono quello di via Papa Giovanni XXIII e quello della Località Andegardo. Partendo da quest'ultimo, si tratta di un ampliamento del comparto industriale della Impresa Valagussa Srl, esistente in territorio di Merate. Si tratterà di capannoni per la lavorazione degli inerti, con idonee mitigazioni ambientali, che andranno a riqualificare l'attuale disordine esistente in zona. Valagussa in cambio dovrà realizzare opere pubbliche lungo via Cavalieri di Vittorio Veneto. L'AT di via Papa Giovanni è invece residenziale e prevede una ampia fascia a verde verso la zona agricola. Si tratta di riqualificare la zona retrostante via Papa GiovanniXXIII, collegando via Cantù a via Donatori di Sangue, realizzando residenze per la metà di edilizia economico popolare o agevolata. Tale ambito interessa anche la zona commerciale di via Spluga: si potranno ampliare sul retro i capannoni esistenti ma occorrerà riqualificare tutto il piazzale antistante.

Per quanto riguarda gli AR, sono cinque. Uno interessa il comparto delle serre di fronte al cimitero, tra via S. Ambrogio, Via Resegone e via Balbo. Qui sarà inserita della residenza di qualità con bassi indici volumetrici ed un'ampia area verde in cessione al Comune.

Un secondo AR interessa la vicina ex vinicola Bonfanti, che sarà convertita in residenza.

Un terzo AR interessa la zona Ex Aza di via Spluga: sarà inserita della residenza nella parte tra il giardino di Villa Borgazzi e le case di via S.Ambrogio sarà riqualificata la parte commerciale su via Spluga (Green Power).

Un quarto interessa l'area Autorama, in via Brianza. Qui si prevede di far maturare ai proprietari un "bonus volumetrico", grazie alla perequazione urbanistica. Questo bonus verrà acquistato dagli operatori che interverranno sugli altri AT o AR e consentirà la cessione gratuita al comune dell'area, liberata dagli attuali edifici.

L'ultimo AR interessa il consorzio agrario. Viene confermata la destinazione commerciale-alberghiera ma con il mantenimento della facciata del Consorzio, come richiesto dalla Soprintendenza.

 

3) Com'è l'iter ora di questo PGT?  Quando entrerà  in vigore?

Ipotizziamo di adottare il nuovo P.G.T. a fine luglio per approvarlo definitivamente in novembre-dicembre. Dovrebbe entrare in vigore all'inizio del 2011. Una volta adottato a fine luglio, il P.G.T. resterà depositato per sessanta giorni. Durante questi sessanta giorni i cittadini potranno fare le loro osservazioni a cui l'Amministrazione Comunale avrà l'obbligo di rispondere, sia positivamente che negativamente, in sede di approvazione definitiva, prevista per novembre

 

don Alfredo Maggioni, parroco di Cernusco

1)Trenta anni di sacerdozio: un traguardo importante. Da cosa sono stati caratterizzati?

Sono stati 30 anni di Grazia, sono stato abbracciato dalla Grazia. anzi, forse, dire così è dire troppo poco. ho vissuto una quotidianità nella quale la vicinanza di Dio a me è stata palpabile. e devo aggiungere che guardandomi indietro vedo anche una sua "prossimità" che - in tantissime circostanze - mi era sfuggita. Posso dire di avere visto realizzate le mie più grandi aspirazioni, esaltate dalla volontà di Dio che spesso mi ha chiuso le vie che non mi avrebbero condotto da nessuna parte. Ho fatto sempre il coadiutore, nel senso che non mi sono mai liberato dell'oratorio, neppure negli ultimi 13 anni da parroco, questo è a momenti diventato una grande fatica, una limitazione ad un impegno diverso, seppure sostenuto da una personale passione. Quello che sono lo devo a straordinarie figure di preti che ho incontrato fin da ragazzo; quello che combino lo devo a me! Una delle cantilene che mi hanno sempre accompagnato riguarda la "durezza" dei miei modi... Senza presunzione credo di poter dire che si parli di un altro che non conosco.  I rapporti personali, dove si gioca la verità del proprio essere e che in comunità sono il fondamento della collaborazione, riservano sempre molte sorprese.

2) Un bilancio su questi primi tre anni e mezzo a Cernusco come parroco?

Qui si sta bene, ci sono molte - e molte di più - persone e cose buone, in tutti i sensi. Ma qui finisce la Grazia e comincia lo spazio del lavoro. Vorrei usare un paragone: se si vuole far crescere un giardino occorre dare a ciascuna pianta o fiore aria e luce, una collocazione adatta, una irrigazione puntuale... Diversamente viene su un bosco, dove trionfano le piante più forti o più alte, una zona che diventa difficilmente praticabile... Ecco la nostra comunità è come un giardino e a me è toccata la cura nel momento in cui bisogna potare, non tagliare o sradicare (seppure occorre vigilare sulla gramigna...): semplicemente a tutto questo ben di Dio occorre dare un po' più di armonia. La parabola del seminatore dice che il buon seme (e qui, come credo, ne abbiamo i granai ancora per poco pieni) può essere soffocato dalla zizzania: è la forte chiamata all'impegno educativo, che non riguarda solo i piccoli, ma chiunque sia "piccolo", cioè abbia in sé la coscienza di vivere con grandi margini di crescita. Uno dei problemi del mondo è che fabbrica e nutre uomini grandi, famosi ed esperti, poi ce li teniamo e ci vivono addosso...

3) Uno sguardo al futuro: cos'ha in mente di realizzare o ideare a Cernusco?

Io non vedo molto bene; la vista è una delle limitazioni che mi ha imposto Dio e quando gli ho chiesto di fare qualcosa mi ha risposto. «Ti basta la mia Grazia», gliel'ho detto che era troppo poco, ma... Per cui, non vedo molto in là nel futuro, so però che sarà bellissimo, perchè abbiamo un ottimo sponsor.

Sto lavorando alla realizzazione di un album di figurine che contenga tutti i ragazzi dell'oratorio... un po' di folclore, ma soprattutto un messaggio, una esortazione a sentirsi parte, a percepire "l'appartenenza": contro una logica di sapore vecchio e consumato che ti fa dire « io sono mio». Quando cedi a questa tentazione negativa non vai d'accordo con nessuno e comunque è colpa loro e non sono capaci... e con loro non faccio più nulla: insomma la nostra quotidianità. A questo proposito, lo stesso Dio mi ha detto che non basta la sua Grazia, ci vorrebbe un pizzico della nostra buona volontà.

 

IGOR CERRI, autore del libro Nato a Buenos Aires

1) Come sei arrivato a Cernusco?

Io e mia moglie abbiamo scoperto Cernusco nel 1992, durante le nostre scorribande domenicali da fidanzatini in gita attraverso la Brianza. Appena  arrivati ci siamo subito innamorati del posto decidendo di andarci  ad  abitare. Nel 1993 quindi acquistammo un piccolo appartamento in Via  S.Ambrogio (la ex-casa del Sacrista). Nel 2003 poi ci trasferimmo in  Via  Monza (nella ex-pasticceria Viscardi). Io sono nato nel 1971 a  Milano, sono diplomato in Elettrotecnica, parlo quattro lingue e da 18 anni  lavoro per una multinazionale Americana del settore Chimico. Per  noi  Cernusco é tuttora un luogo magico. Ci  é sempre piaciuto molto camminare e fin dai primi anni con mia moglie Roberta (o alcuni  cari  amici) abbiamo attraversato Cernusco in lungo e in largo, di giorno  e  di notte, scoprendone i segreti, le usanze e i dintorni (come  Montevecchia e il parco). Essendo un luogo d'elezione direi che é stato  ed é tuttora il contesto magico della nostra vita, una "cornice" tanto  forte da essere presente anche qui in questo momento a Buenos Aires,  a  12.000 Km di distanza.

2) Quando e perchè ti sei trasferito in Argentina? Io ho iniziato a viaggiare per lavoro molto presto, attorno ai 22 anni. Per l'azienda per cui lavoro ho seguito progetti di sviluppo di  nuovi prodotti e sistemi in tutta Europa (Scandinavia, Paesi Baschi, Francia, Inghilterra, Germania, Spagna) e Stati Uniti. Dal 2005 inoltre avevo iniziato a lavorare con l'Asia, specialmente in Giappone. per una multinazionale ha sicuramente il vantaggio di offrire la possibilità di scoprire nuovi luoghi e nuove culture. Può essere stancante ed é sicuramente un sacrificio per i tuoi cari, ma a livello personale ho sempre considerato il viaggio di lavoro come una grande opportunità di crescita personale e professionale. La possibilità di andare a lavorare in Sudamerica, con base a Buenos Aires, é stata una "opportunità creata". Intendo dire che, passando per queste terre durante un viaggio di piacere, ce ne siamo innamorati.. La voglia di fare questa esperienza fu tanta che al ritorno da Buenos Aires feci una proposta all'azienda per cui lavoro. Nel giro di tre mesi avevamo già definito le linee guida del progetto e così dal gennaio 2009 mi sono ritrovato da queste parti, a promuovere e vendere prodotti e sistemi innovativi nei paesi Sudamericani

3) Com’è stato l'impatto con questa  realtà?

Buenos Aires é una città affascinante, ricca di cultura e cosmopolita. Una mescola riuscita di Parigi, Madrid e Roma, il tutto condito con un pizzico di calore Sudamericano. Buenos Aires é una città dove é facilissimo stabilire dei rapporti interpersonali, dove la gente malgrado i recenti gravi problemi economici sempre ti sorride. Buenos Aires é uno scenario abitato da personaggi fantastici come il cane randagio, il ballerino di tango, la donna bellissima che incede guardandoti dal marciapiede opposto. Il contesto perfetto per dare corpo alle storie del libro, sviluppando una poetica ben definita e fatta di pura forza vitale, di sofferenza e di speranza per un futuro migliore. Personalmente é stato come tornare alla vecchia Milano degli anni '70 dove da bambino giocavo per strada, scoprendo il mondo, le sue bellezze e le sue brutture. Insomma Buenos Aires é un terreno fertile per l'arte e per dare senso alla vita. Ed é anche un contesto in cui le esperienze fatte in un piccolo comune verde della Brianza, possono essere trasportate e integrate in uno scenario totalmente differente perchè metropolitano e caotico. Senza che si perdano o stonino. Intendo dire che c'é molta della calma e riflessività di Cernusco nel libro sulla grande Buenos Aires.

Invito a tal proposito tutti i cernuschesi  giovedì  20 maggio alle ore 21presso la biblioteca di  Cernusco.  In quell'occasione cercheremo di spiegare cosa vuol dire  vivere a Buenos Aires e descriveremo bene il progetto Nato a  Buenos Aires, che é anche il titolo del libro di cui sono autore.

Alberto Panzeri

1)Zio Albert, com’è nata la tua passione per i minerali e i fossili?

Tutto è nato per caso,  anni fa e da quel momento ho iniziato a documentarmi come autodidatta, appassionandomi per la ricerca minuziosa di pietre.

Servono diverse ore di cammino e molta pazienza per conoscere le rocce e capire se nei dintorni ci può essere qualcosa d’interessante. E’ l’esperienza che mi ha portato a capire come e dove cercare. In una valle deserta, trovare qualcosa era il mio sogno massimo, perché scoprivo qualcosa che rimaneva mio per sempre. Ciò ripaga la fatica di giorni e giorni di cammino, solo sulle montagne. Tra i posti che ho visitato ci sono l’Appennino Piacentino, la Val Chiavenna, Carrara, le Prealpi Orobiche e il mio grande amore, il Monte Bianco ad alta quota fuori dal mondo senza addentrarmi nel pericolo. Purtroppo ora non c’è più la voglia di scoprire e trovare, bensì si compra perdendo così il valore di quello che si ha trovato.

2) Ora di cosa ti occupi?

Da dieci anni sono il presidente del «Gruppo mineralogico Geopaleontologico brianteo» di Bernareggio, che ha organizzato qua a Cernusco la mostra di scambio minerali. Per motivi di salute non riesco più d occuparmi in toto alla mia “miniera” con i minerali e la passione di una vita che ho sotto casa (in via Roma ndr) Spero di trovare a breve una collocazione che valorizzi quanto ho collezionato.

3) Com’è andata la mostra di domenica 14 alle scuola primaria? Giunta alla sua 35esima edizione, la quinta a Cernusco, la «Mostra  e scambio di minerali e fossili» ha richiamato ben 110  di espositori da tutta Italia, da Pescara, Venezia, Torino e dalla Toscana.  Siamo rimasti tutti soddisfatti; ormai siamo un gruppo di amici che si trova in queste occasioni per scambiarsi idee e consigli per le nostre ricerche. Sono venuti a trovarmi tre personaggi molto importanti: Cristiano Dal Sasso di Triuggio, noto paleontologo che sta scrivendo un libro su Ciro il piccolo dinosauro da lui scoperto; il geologo Guido Mazzoleni e il fotografo di microminerali, uno dei migliori a, livello mondiale, Roberto Appiani. Ringrazio per la preziosa collaborazione il CCCC e per il patrocinio il Comune.

Pietro Formenti

1) Stai vivendo un'esperienza lontana da Cernusco: di cosa ti stai occupando?

Sto frequentando un master in informatica presso l’Università di Lugano, con major in Intelligent Systems. La specializzazione che ho scelto riguarda quella branca dell’informatica che studia l’intelligenza artificiale e la robotica. La scelta é stata presa dopo il conseguimento della laurea triennale a Milano, nel febbraio2009. Uno dei miei professori di Milano insegna all’università della Svizzera Italiana di Lugano quindi mi sono informato sull’ambiente e il programma formativo offerto. Un fattore determinante per la mia scelta é stato il fatto che le lezioni pur essendo tenute da professori di diversi paesi, si svolgono in inglese, e questo mi ha permesso di approfondire la conoscenza di tale lingua. Inoltre, essendo il settore informatico in continua evoluzione, ho potuto constatare che questa università offre sbocchi nel campo della ricerca che qui non avrei trovato. Ad esempio, a tale istituto sono collegati due importanti centri di ricerca famosi in tutta Europa: l’IDSIA (Istituto di ricerca sull’intelligenza artificiale) e il CSCS (Swiss National Supercomputing Centre).

2) Quali sono le difficoltà che stai incontrando?

Inizialmente le difficoltà erano legate all’inglese, avendo una preparazione solo scolastica, mi sono dovuto adattare in fretta. Inoltre, essendo un’università giovane (la facoltà di informatica é nata nel 2004) c’é un approccio totalmente diverso all’ambiente universitario rispetto all’Italia. Le classi sono ristrette ed arrivano ad un massimo di 20 persone circa. Questo permette un rapporto più collaborativo coi professori ed anche una miglior preparazione.

3) Come stai vivendo quest'esperienza?

Sono veramente soddisfatto della scelta fatta. Quest’esperienza di vita fuori casa mi ha permesso di rendermi più indipendente e di imparare a gestire la vita quotidiana con impegni che finora non avevo mai preso in considerazione. Mi sta arricchendo molto il rapporto con i compagni di corso. Arrivano da paesi diversi: Germania, Polonia, Russia, Brasile, USA e Canada e mi da la possibilità di scoprire nuove culture, abitudini e condividere nuove esperienze. Spero che questo master che mi consente di arricchire ulteriormente le mie conoscenze mi permetta di introdurmi in un ambiente lavorativo altrettanto interessante.

Fiammetta Ravot di Audiolux e Antisopore

1)           Forse pochi cernuschesi lo sanno: di cosa ti occupi?

Sono  titolare di Audiolux Arte e Tecnologia (Merate), società che si occupa di produzioni video, robotica e eidomatica, e sono responsabile dell’area audiovisivi (www.audiolux.it). Il mio lavoro è legato principalmente al mondo del documentario, lavoriamo per istituzioni, aziende, case discografiche, tv e web tv.

Svolgo poi una attività parallela di regia teatrale con l’Associazione Culturale Antisopore di Paderno d’Adda, di cui sono presidente. Ho portato in scena negli anni numerosi spettacoli, fra commedie tradizionali, opere musicali e performance di ricerca.

 

2)           Qual è stata la tua formazione? Dopo la formazione liceale scientifica mi sono laureata in Filosofia dell’Arte a indirizzo Musicologico, affiancando gli studi scolastici a quelli di pianoforte, chitarra e canto. In campo teatrale ho acquisito una preparazione di base con lo studio della regia, della messinscena, della danza e delle arti marziali.  Per la regia video, ho frequentato corsi post laurea e ho svolto uno stage intensivo presso la Casa di Produzione DBMultiMedia di Milano, dove lavora per circa sei anni. Sono iscritta inoltre alla Siae nelle sezioni Musica, Dor e Cinema come compositore melodista trascrittore, autore di testi per musica, autore di opere teatrali e regista. 

 

3)       In questo momento di cosa ti stai occupando? Come regia video sto curando per Sky un format televisivo dedicato all’interior design, stiamo producendo una eccezionale intervista a Gene Wilder  e stiamo realizzando uno spot pubblicitario per una importante Società di consulenza finanziaria. Come regista teatrale attualmente sto curando lo spettacolo-concerto multimediale Quasimodo Concert, con Alberto Fortis, Alessandro Quasimodo e Valeria Monetti. Si tratta di una regia molto interessante in quanto – oltre agli artisti - dirigo la complessa rete degli gli aspetti multimediali e tecnici: luci, laser e effetti, proiezioni video, stark, smpte (cioè il sistema di sincronizzazione fra i vari elementi visuali e l’esecuzione musicale live). Con l’Università Politecnica delle Marche è in preparazione uno show dedicato alla ricerca scientifica, che speriamo di portare presto sulle scene.

 

A.D. 2009

DICEMBRE

COSTANTINO SCOPEL  responsabile de Il Granaio

 

1) Puoi farci  una breve presentazione su questa struttura ed associazione onlus?

Il Granaio si occupa di ospitare giorno e notte  ragazzi con gravi handicap. Tutto per alleviare la vita dei genitori che per decine di anni hanno dovuto rinunciare a qualsiasi momento di vacanza, per dover curare i propri figli. Ospita questi ragazzi anche definitivamente nel caso che i genitori vengano a mancare.

2) Quanto contano i volontari e come può fare una persona che vorrebbe dare una mano in questo senso?

Tutta l’attività di questa struttura è regolata  da  Leggi Regionali che impongono personale qualificato ed in  quantità ben determinata. Siccome però questi ragazzi hanno bisogno di tutto la necessità di volontari è sempre presente e molto richiesta. Cosa devono fare questi  volontari? Dare una mano in cucina, aiutare durante il pranzo e la cena per imboccare questi ragazzi e star loro assieme per comunicare un’amicizia che per queste persone è molto gradita. Tutto nella disponibilità delle persone che vogliono fare questo volontariato. Non esistono regolamenti: ogni  volontario dà quello che può.

3) Ci sono progetti e novità per il 2010?

Vorremmo impostare per il 2010 alcune iniziative. Portare al  mare questi ragazzi per un breve  periodo, fare alcune attività come musicoterapia e sport. Il tutto misurato alle varie capacità dei  vari ragazzi.

 

OTTOBRE 2009

MARCO BONANOMI regista teatrale

 

1)Potresti presentarti brevemente e dire come sei entrato nel mondo del teatro?

Ho vissuto a Cernusco Lombardone, a Paravino, fino all'età di 22 anni.

Il mio primo incontro con il teatro avviene nel 1999, a Milano, nella Parrocchia Gesù a Nazaret, dove cominciai dipingendo scenografie per i ragazzi.

La passione si fece più viva e fui coinvolto come aiuto regista nel teatro dei giovani, mettendo in piedi la compagnia "ATTORI PER GIOCO" . Da lì ha avuto inizio un bellissimo percorso coi i ragazzi, tra cui mio figlio, durato 9 anni. Ho visto avvicinarsi al teatro numerosi ragazzi e unirsi in una bellissima amicizia, crescendo in armonia tra vita di parrocchia e palcoscenico.

 

2)  Quali sono state le tue esperienze nel campo teatrale?

Mi sono iscritto a corsi di recitazione e ho fatto parte della giuria del GATAL (gruppo attività teatrale amatoriali Lombardia) per le commedie dialettali e successivamente sono entrato nella compagnia Filodrammatici "QUELLI DELLE 21" con la  quale sono ancora legato. Insomma un bellissimo trascorso tra prove, emozioni, amicizie  e tanta passione.

 

3) Com'è nata quest'avventura con gruppo I Giovani? Tornato a vivere Cernusco qualche anno fa, sentivo la mancanza del teatro e l'armonia che ci sta intorno;  Milano era troppo distante per continuare con la mia compagnia e grazie ad un incontro con don Alfredo sono riuscito a conoscere Sandro Fumagalli della compagnia "I GIOVANI". Insieme a tutti abbiamo scelto un testo teatrale ed iniziato quindi un periodo di lavoro, di amicizia e di emozioni volto alla messa in scena finale. La ritengo una bella esperienza, sono veramente bravi! Spero di continuare la mia avventura con la compagnia  I GIOVANI e proseguire quel percorso iniziato a Milano, avvicinando sempre più i ragazzi al teatro.

 

SETTEMBRE 2009

VANESSA GALIGANI della Foppapedretti Volley BG

1)Se dovessi fare un bilancio del primo anno alla Foppapedretti?

Il primo anno alla Foppa mi è piaciuto molto, ho imparato tantissimo e sono contenta che mi abbiano riconfermato. Era il primo anno che giocavo da alzatrice, visto che mi hanno cambiato ruolo, poco dopo avermi preso, e ho imparato moltissimo visto che da alzatrice partivo da zero e sono riuscita a diventare una buona alzatrice. Con la squadra mi sono trovata benissimo: le mie compagne sono state tutte gentili fin dall'inizio e mi hanno sempre aiutato quando avevo bisogno, stringendo così molte amicizie.


2) Com'è la tua settimana tipo di atleta? Ci sono delle rinunce sacrifici che hai dovuto/devi fare?

Mi alleno tutti i giorni tranne il lunedì per 2 ore e mezza o 3, più la partita di campionato. Non ci sono state particolari rinunce, ma ho imparato ad organizzarmi con la scuola, portandomi avanti coi compiti nei momenti liberi, studiando in macchina nel tragitto per arrivare in palestra; devo dire che non mi pesa fare qualche sacrificio, vista la passione che ho per la pallavolo. E’ impegnativo andare bene a scuola e giocare, ma l'anno passato mi sono impegnata e sono riuscita a fare entrambi le cose, e spero di riuscirci anche quest'anno.


3) Quali propositi e aspettative per il nuovo anno? Per l'anno appena iniziato spero che vada bene come lo scorso, spero di migliorare e riuscire ad andare ancora bene a scuola. Non so se sarà più faticoso, lavorerò con dedizione, facendo anche qualche ulteriore sacrificio.

LUGLIO 2009

Mattia Dell'Orto

Gruppo Giovane Cernusco - I Bagai di Binari

 

1)       Un primo bilancio sulle attività proposte quest'estate?

Penso che il Giugno Cernuschese sia una manifestazione importante per il coinvolgimento che ha sui cittadini (di tutte le età) di Cernusco. Ciononostante potrebbe essere migliorata soprattutto affiancando alle proposte sportive e culturali gestite dalle associazioni del paese anche spettacoli ed incontri di alto livello in grado di attrarre un maggior numero di pubblico e di fungere da volano all’intera manifestazione.

Con il gruppo Giovane Cernusco - I bagai di binari abbiamo cercato di dar maggior risalto ai tornei estivi, coinvolgendoli in un’unica organizzazione (SL&S’A RACE), e ci siamo anche  impegnati nel proporre un nuovo torneo di tennis.  Ai tornei hanno partecipato un gran numero di atleti e di spettatori. Il prossimo anno vorremmo inserire nuovi tornei (Basket, bocce...) e dar ancor più risalto all’evento sportivo con una maggiore campagna pubblicitaria.

2)       L' intento non è solo quella di organizzare eventi sportivi?

GIOVANE CERNUSCO - I bagai di binari è il nome di un gruppo di ragazzi di Cernusco che hanno deciso di mettere a disposizione il proprio tempo libero per organizzare iniziative sportive e culturali in paese e per avvicinarsi costruttivamente alla vita sociale del paese stesso. Siamo profondamente legati al nostro paese e vorremmo dare il nostro contributo per continuare a migliorarlo sotto qualsiasi aspetto.

3)       Qual è  a tal proposito l'opinione che avete sul futuro dell'Ex consorzio?

Non siamo contrari al recupero dell’area (degradata da molti anni) ad opera di un privato che investirà molti soldi nella realizzazione di un complesso alberghiero, ma siamo assolutamente contrari alla cancellazione totale di un edificio  di importanza architettonica (stile razionale anni ’30) e soprattutto storica. Il consorzio rappresenta una struttura sociale dell’Italia di inizio novecento, un pezzo di nostra storia recente. E’ un monumento ai nostri predecessori che con fatica ed orgoglio hanno creato l’Italia che oggi conosciamo e in cui siamo felici di vivere. Siamo fieri di essere cernuschesi, crediamo nel nostro territorio e non vogliamo rassegnarci all’urbanizzazione senza limiti, alla cancellazione del nostro passato e ad una sorta di “globalizzazione indiscriminata” che, anche tramite l’abbattimento del consorzio, cancelli la nostra identità. Quindi, chiediamo a tutti coloro che la pensano come noi di aiutarci ad opporci ad opere che rovinano il nostro paese, ricordando che non c’è futuro senza storia!

 

GIUGNO 2009

Manuela Valagussa

coordinatrice scuola materna Ancarani

1.IL 30 GIUGNO SI CONCLUDE L’ANNO SCOLASTICO; COM’E’ ANDATO?

L’anno che è trascorso è stato faticoso, ma molto soddisfacente. Le energie maggiori, per noi insegnanti, sono state spese in fase di progettazione e, poi, di realizzazione delle varie proposte;ed in più, il mantenimento di alcuni servizi, ci ha provato fisicamente. Però la soddisfazione di essere riuscite a gestire, in maniera ottimale l’organizzazione, ci ha ripagate.   Questo l’abbiamo potuto constatare dalle risposte dei genitori, ma soprattutto dei bambini. Quest’anno più di ogni altro anno sentivamo il bisogno di mantenere viva l’impronta cristiana della nostra scuola; ed, anche grazie al tema del nostro progetto didattico:”IL VANGELO SECONDO GIOTTO”, abbiamo potuto ulteriormente consolidare  il nostro spirito Cristiano.

2. A SEGUIRE CI SARÀ’ IL CENTRO RICREATIVO, DI CHE SI TRATTA?

È’ un servizio offerto dalla scuola, dura  tutto il mese di luglio ed è pensato per andare incontro alle esigenze delle famiglie.

Si cerca  di far mantenere la gestione del centro ricreativo ad una insegnante interna alla scuola e, quando ciò non è possibile, la si affida ad una insegnante esterna.

L’insegnante studia con i bambini un progetto educativo divertente e rilassante, avendo a disposizione tanto spazio.

3.QUALI SONO LE NOVITA’ PER L’ANNO PROSSIMO?

BELLA DOMANDA! Le novità per l’anno prossimo sono davvero molto interessanti. La principale riguarda un cambiamento dell’organizzazione, pensato e studiato anche insieme a delle psicopedagogiste, al fine di soddisfare al meglio i bisogni dei bambini di ogni fascia d’età.

E’ importante, infatti, che la scuola (in generale) sia in grado di adattarsi ai cambiamenti della società; e così, come si è passati dalle sezioni omogenee( di uguale età nella sezione) a quelle eterogenee( di età diversa nella sezione) per adeguarsi alle necessità del momento, adesso ci sarà un passaggio dalle sezioni eterogenee a quelle cosidette bi-età.

La nostra scuola è una pioniera in questo senso!

Spieghiamo brevemente di cosa si tratta: ci saranno 3 sezioni bi-età, cioè composte da bambini di tre e quattro anni, e la sezione più grande in termini di spazio e di numero  sarà quella dei bambini di cinque anni.

In questo modo i bambini piccoli così come quelli grandi potranno usufruire di spazi, tempi, giochi e proposte didattiche adatti alle loro necessità.

Sia chiaro: nella sezione dei bambini di 5 anni non si parla di anticipazione della scuola primaria; infatti la scuola dell’infanzia non ha come obiettivo quello di insegnare ai bambini a leggere e a scrivere, ma è scuola di vita.

Inoltre i bambini potranno muoversi liberamente, padroni dell’ambiente, senza paura di urtare i più piccoli e allo stesso modo i più piccoli non si sentiranno intimoriti e spaventati dalla confusione, soprattutto nella fase di ambientamento.

La cosa più importante però, sarà comunque trovare momenti di condivisione, in cui i grandi e i piccoli possano ritrovarsi, scambiarsi idee, giocare e imparare crescendo insieme.

 

MAGGIO 2009

don Marco Tenderini

 

1) Quali sono state le novità di quest'anno  della manifestazione 'La forza della condivisione' ?

Le principali novità sono state la serata d'apertura con un mix di tre gruppi  "brianzoli" o giù di lì (i Damatrà, ex Spaccabrianza, gli amici Luf di Dario Canossi e i fantastici Sulutumana; il "Pink Floyd Day", con un omaggio di tante band, giovanili e non, tra cui i professionisti Bermuda Acoustic Trio, ai Pink Floyd e, in particolare, a Richard Wright, il tastierista del gruppo, recentemente scomparso; il pomeriggio del 1° giugno, quando si ricreerà l'ambiente tipico di un'osteria; e infine, i mitici Legnanesi...

2) Quali saranno i progetti per cui si devolverà il guadagno della manifestazione?

Oltre ai soliti progetti in Brasile, quest'anno "la forza della condivisione" si allarga al Progetto Sololo, avviato dal dott. Pino Bollini, già primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Merate, a favore della popolazione molto povera e, in particolare, dei bambini orfani e/o abbandonati della tribù Borana nel Nord desertico del Kenya, allo scopo di prevenire il fenomeno dei “bambini di strada”.

3) Di cosa ti occupi ora, a parte l'impegno per l'associazione?

Oltre a seguire la vita della mia comunità "di periferia", formata dai quartieri di Robecco, Cornaggia e Bettola qui a Cinisello Balsamo, dove porto avanti anche un piccolo progetto di accoglienza di alcune famiglie rom, coordino la Caritas Decanale sempre di Cinisello B. e collaboro con Caritas Ambrosiana a Milano nel settore Giovani e Servizio Civile e nella Segreteria Pace e Diritti Umani

APRILE 2009

Antonio Conrater

 

1)    Da quando non è più sindaco di Cernusco, di cosa si occupa?

A) Un anno dopo aver lasciato la carica di Sindaco di Cernusco sono stato nominato Presidente di Ecosystem e per tre anni ho dedicato la maggior parte delle mie energie a questo nuovo incarico che mi ha molto appassionato. Fu in quel periodo che proposi ai Sindaci del meratese di entrare anche nel settore dell’energia .La proposta fu accettata e nacque così Ecosystem Gas di cui io divenni Amministratore Unico carica che tuttora ricopro (il mio mandato scade nella primavera del prossimo anno ). Non sto qui a fare la storia della Società : dico solo che siamo partiti da zero e oggi abbiamo 6000 Clienti e vendiamo più di 20 milioni di metri cubi di gas all’anno.

B) Dal 2006 faccio parte del Consiglio di Amministrazione della “Fabio Sassi”.Me lo propose la fondatrice Daina McWilliam Petracchi (che conoscevo da molti anni ) e non seppi dirle di no. Nella Fabio Sassi io collaboro e aiuto il Presidente attuale Domenico Basile con delega per tutti i rapporti istituzionali.

C)Dal 2002 faccio parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Costruiamo il Futuro” di cui è Presidente l’on. Maurizio Lupi, che era appena stato eletto nel collegio di Merate e mi chiese se gli davo una mano per tenere i collegamenti col territorio. Non so chi gli avesse fatto il mio nome ma io accettai ben volentieri e devo dire che Lupi era di parola quando diceva che comunque lui i rapporti con Merate non li avrebbe mai abbandonati.

E ultimo ma non meno importante io ho continuato ad essere Presidente di Democrazia Cernuschese. Lo faccio con  la passione di un tempo anche perché in  Democrazia Cernuschese ho - più che altrove - i miei più veri amici.

 

1)    Come si è "mossa" secondo lei Cernusco in questi anni?

a.    Io credo che in questo decennio si siano perse alcune occasioni importanti:

i. L’occasione del RADDOPPIO FERROVIARIO che ha finito con l’ imbruttire il paese (basti pensare alle barriere fonoassorbenti!! )

ii. L’occasione dell’INTERRAMENTO della ex-statale . Sono convinto che se lo si fosse chiesto con forza e determinazione fin da dieci anni fa , oggi la Provincia  avrebbe  inaugurato la galleria  sotto Cernusco e non il nuovo ponte di Olginate  la cui utilità lascia francamente molti dubbi. .

iii. Speriamo che anche la prossima edificazione nell’area dell’ex-Consorzio Agrario non diventi anche questa un’occasione mancata per il paese..

b.    Tutto questo è  la conseguenza di una forte pregiudiziale ideologica di questa amministrazione  nei confronti dell’ “altra parte politica” ( penso alle difficoltà sollevate dall’Amministrazione Comunale nei confronti del   finanziamento importante che, grazie all’on.le Lupi, si era riusciti ad ottenere per l’Oratorio).

c.    E di una mancata trasparenza nella gestione delle questioni più importanti. C’è un uso esagerato della  “riservatezza” al servizio di un “segreto” interno che tutto copre. Peccato perché tutto questo rende più difficile il confronto democratico e, soprattutto , allontana i cittadini dalla politica. I Consgli Comunali non sono mai stati così deserti.  Sembra che gli amministratori abbiano scelto solo i giornalisti come loro interlocutori diretti.

d.     Ma così facendo più che la politica del fare finiscono con l’ inseguire la politica del dire e basta.

 

3) Come ricorda l'amico Orma Michele scomparso settimana scorsa?

 

Michele è stato con me in Giunta per due mandati: una prima volta nel 1988 e una seconda volta nel 1993 sempre con la responsabilità del Bilancio.

Con  Angelo Guzzon invece Michele Orma era stato Assessore ai Servizi Sociali.

Come ho già avuto modo di dire in questi giorni  tengo sulla mia scrivania  una bella foto che ricorda la mia Giunta del 1993. Me l’avevano regalata proprio loro gli amici di Giunta in occasione dei miei 50 anni.

E’ un bel ricordo cui sono molto affezionato. Eravamo tutti giovani e sorridenti: Michele – neoeletto assessore al bilancio - era un collaboratore ideale: preciso, puntuale, efficiente .

Quando gli si affidava un incarico , se la sapeva sbrigare sempre da solo senza porre tante domande senza trovare scuse o difficoltà: andava e risolveva il problema sempre nel migliore dei modi.

Nel nostro gruppo era una presenza preziosa anche perché quando la discussione si animava – e talvolta in Giunta le discussioni sono animate – Michele sapeva intervenire al momento giusto trovando la soluzione di buon senso che poteva far contenti gli uni e gli altri.

Ma sui principi era molto fermo : c’erano dei valori che gli venivano da una fede profonda e da una  famiglia  cui era molto attaccato sui quali non transigeva .

Posso dire che Michele era anche amico di famiglia visto che mio papà e suo papà erano molto amici nella Cernusco degli anni ’50.

Mio papà era Segretario Comunale e il papà di Michele era comandante della Guardia di Finanza: ho ancora diverse fotografie che li ritraggono assieme nelle occasioni importanti della vita del paese. 

Nelle elezioni del 1996 restò fuori dal Consiglio per pochissimi voti. Altri al suo posto si sarebbero allontanati  poco a poco dal gruppo. Lui no lui rimase a lavorare con noi su tutti i temi che via via gli affidavamo . Aveva alto il senso del servizio che uno deve fare sempre in favore degli altri non importa se da Assessore o da semplice cittadino. Ed ha continuato così fino a quell’ultima sera in cui ancora tornava dal comune dopo aver dato come sempre il suo contributo positivo e costruttivo alla vita sociale di Cernusco.

Ecco perché Michele è per tutti noi un grande esempio.

MARZO 2009

Marco Molgora

 

1) Com'è andata l'iniziativa del comitato pendolari meratesi con il nastro viola di non mostrare il biglietto e dove può arrivare comitato?
L'iniziativa è andata bene dal punto di vista mediatico e anche i controllori hanno generalmente evitato di creare momenti di tensione, salvo qualche caso relativo a pendolari che erano da soli a sostenere il rifiuto di mostrare il biglietto. Devo rilevare che mi sarei aspettato un'adesione più massiccia vista la quantità di lamentele e i mugugni che si sentono nelle stazioni e sui treni, ma ormai il nostro è un paese di cittadini anestetizzati che pensano che tocchi sempre a qualcun altro occuparsi dei loro problemi, noi comunque proseguiamo anche in virtù delle 1.000 firme che abbiamo raccolto sulla nostra piattaforma di richieste a regione e ferrovie.

2) Cosa ne pensa delle barriere poste da Trenitalia a Osnago e Cernusco?


Sono sicuramente orribili dal punto di vista visivo, nascondono aree che sarebbe bello poter ammirare liberamente, non so dire se esisteva effettivamente una valida alternativa. Occorre però ricordare che ci sono vincoli precisi rispetto al rumore e
quando si realizzano lavori di rinnovamento questi devono essere rispettati. Può sembrare incredibile ma recentemente un cittadino ha segnalato  l'eccessiva rumorosità di una strada provinciale e la provincia di lecco è stata multata in quanto proprietaria della struttura, se passa questa logica probabilmente dovremmo circondare di barriere anche le strade provinciali.


3) In un recente articolo ha espresso il suo malumore e delusione sul clima che  si è creato, volendosi dimettere dalla politica: scelta o provocazione?Può spiegarci meglio come mai?

Nessuna provocazione, è una scelta ben precisa e meditata. Da tempo vivo con malessere il rapporto con la politica nazionale che è sempre più staccata dalle amministrazioni locali, dove ci sono persone che ammiro e rispetto e che continuerò a sostenere. Il sistema dei pacchetti di tessere che servono per eleggere le segreterie nazionali portano alla creazione di gruppi dirigenti che poi scelgono
deputati e senatori grazie al "porcellum" la legge Calderoli; in questo modo i cittadini sono espropriati di ogni ruolo nella scelta della rappresentanza, potendo solo delegare il leader nazionale di turno. inoltre, le leggi approvate sembrano sempre più frutto del clima emotivo che di una seria e ragionata scelta politica, spesso sono prive di rapporto con la realtà locale e rendono l'attività amministrativa sempre più difficile. Siamo alla politica degli annunci e delle dichiarazioni, che poi scarica sugli enti locali le contraddizioni che non risolve a livello nazionale e regionale. L'ultimo caso, che sto vivendo personalmente, è la legge regionale sul servizio idrico, venduta come una rivoluzione che offre la possibilità di una gestione totalmente pubblica dell'acqua mentre nella sostanza poco o nulla è cambiato rispetto a prima. il risultato è che gli amministratori comunali diventano i "colpevoli" e i  "privatizzatori" perché applicano la legge per quello che realmente dice: l'erogazione del servizio idrico è affidata normalmente tramite gara e l'affidamento diretto è un'eccezione per casi nei quali non è possibile un utile ricorso al mercato. mi sono reso conto che amministrare bene, evitare gli sprechi, curare il territorio non conta nulla, il sindaco di Catania Scapagnini ha portato la città alla bancarotta, l'hanno promosso deputato e il governo ha dato 300 milioni di euro (600 miliardi delle vecchie lire!) per pagare i debiti non coperti per opere inutili e assurde, a noi non consentono neppure di usare i soldi nostri, dei comuni e della provincia, e ci limitano la possibilità di pagare persino le aziende locali che lavorano per noi e che magari rischiano di licenziare i dipendenti. A Napoli la situazione è altrettanto grave ma ognuno resta al suo posto.
Al comune di Palermo ci sono 700.000 abitanti e 21.000 dipendenti e il governo si appresta a regalare alla città 200 milioni di euro, nella provincia di lecco abbiamo 330.000 abitanti e 170 dipendenti, ha un senso tutto questo ? Io non sono più disponibile a spendermi per una politica che accetta questo stato di cose, da destra a sinistra, dai Verdi alla Lega, si parla tanto di  federalismo e balle simili e poi questi sono i risultati; invece di promettere il paradiso federalista che dovrebbe arrivare tra 10 anni toglieteci dall'inferno dateci un po' di purgatorio già oggi, sarebbe qualcosa di più utile e serio. Intanto torno a lavorare, come ho sempre fatto sino al 2004 (dai 17 ai 44 anni) lasciando dopo 25 anni anche l'attività istituzionale e prendendomi una pausa per ripensare alla mia vita e rimettermi a studiare; per il futuro vedrò cosa succede a livello nazionale e, soprattutto, vedrò se i cittadini italiani si sveglieranno dal torpore in cui sono piombati e ritroveranno la forza di essere artefici del proprio destino. Per ora ascolto Luciano Ligabue "non è il tempo per noi..."

FEBBRAIO 2009

Lucia Monselesan

(volontaria cernuschese tornata dopo un anno in Tanzania)

 

1) Com'è stato l'impatto del rientro dopo un anno a Ikonda?

Impatto penso sia la parola giusta, uno scontro con la realtà a cui non ero più abituata. Sono stata disorientata per un po’, non è semplice quando in poche ore un aereo ti porta da un mondo così lontano a qui. Non c'è tempo per capire. Inizio solo ora a rendermi conto che sono davvero atterrata. Ho ricominciato a lavorare, cerco di stare al passo con ritmi un po’ più veloci, ma con gli occhi e il cuore sempre pieni di Ikonda.

 

2) Come definiresti questa tua esperienza?

 E' stato un anno ricco. Ringrazio il Signore per avermi dato questa grande opportunità. E' stato importante toccare con mano la povertà, è stato importante vivere fianco a fianco con missionari che hanno scelto di donare la vita a quella povertà, mi hanno insegnato molto. E' stata una delle esperienze più belle.

 

3)Pensi di ritornarci? Di cosa ti occuperai ora?

Per ora non sono in grado di prendere decisioni in merito a rientri (se non per periodi brevi), devo riordinare ancora un po’ le idee. Nell’ospedale dove lavoro, io ed altre ostetriche ci stiamo impegnando per la realizzazione di un progetto a favore delle madri immigrate con lo scopo di offrire sostegno alle donne nel delicato percorso della migrazione e dell'adattamento ad un'altra cultura.

GENNAIO 2009

Giovanni  Zardoni

 

1)Quali sono i prossimi  interventi urbanistici (lavori) che verranno effettuati in paese?

Nell'ultima Consulta Lavori Pubblici sono stati presentati i lavori che si realizzeranno nel 2009. In particolare si procederà alla sistemazione del tratto Sud di via Stoppani (tra il ponte e via Porta) e di Piazza Mazzini, dove la circolazione verrà trasformata con una rotatoria alla francese. Verrà inoltre cantierata la pista ciclabile, in accordo e cofinanziamento con Osnago, Lomagna e la Provincia di Lecco che dalla scuola media porterà verso la località Aurora di Osnago e si porranno le basi per la sistemazione del lato Nord di via Stoppani (dal ponte fino al confine con Merate) e per la pista ciclabile che dal centro sportivo porterà verso Pagnano con un nuovo ponte sul torrente Molgora. Si sistemerà l'illuminazione pubblica in via San Dionigi tra la chiesetta omonima e via Puecher ed in via Verdi. Si riasfalteranno via Fermi, via Edison e via Da Vinci. Verrà realizzato un piccolo parcheggio in via Cesare Balbo. Verranno completati i lavori di raddoppio ferroviario con tutte le opere di mitigazione ambientale e la zona del centro sportivo. E' in fase di approvazione il progetto della sostituzione del semaforo con le rotonde e della nuova bretella tra l'Esselunga e via Laghetto. Sarà realizzata una rotatoria all'incrocio tra le vie Regina e Monza, nella zona del distributore Agip. Verrà predisposto il nuovo Piano di Governo del Territorio, che sostituisce il Piano Regolatore Generale. Insomma c'è molta carne al fuoco.

2)RFI: quando sarà pronto il parcheggio adiacente alla stazione?

La parte già realizzata (circa metà) è in fase di asfaltatura e finitura e sarà fruibile entro una decina di giorni. L'altra metà, che comprende anche la nuova fermata dei pullman di linea, sarà pronta a partire dalla fine del mese di aprile. Purtroppo i lavori sono stati notevolmente rallentati dal maltempo dell'autunno e dalla neve dell'inverno. Ai residenti di via Stoppani chiediamo ancora un po’ di pazienza. Non volevamo infierire sui pendolari in questa fase, ma una cosa deve essere chiara: gli spazi di sosta per la stazione di Cernusco sono il parcheggio di via Vittorio Emanuele II e quello di via Stoppani: una volta completato quest'ultimo non saranno più tollerati parcheggi estemporanei e selvaggi, occorre riportare l'ordine. Del resto è certo che più parcheggi vengono realizzati e più gli stessi si riempiono e risultano insufficienti. Cernusco rischierebbe di diventare un enorme parcheggio, non è sostenibile. Siamo per favorire l'accesso alla stazione a piedi ed in bicicletta, e ci muoveremo ulteriormente in questa direzione, realizzando nell'ex scalo merci un deposito custodito per le biciclette

3) Qual è la vostra risposta alla lettera di Democrazia Cernuschese in merito all'esproprio dei terreni?

Democrazia Cernuschese ha ritenuto opportuno formulare una interrogazione sull'argomento e nel Consiglio Comunale dello scorso 6 febbraio abbiamo risposto adeguatamente, anche se il Comune non ha competenza sull'argomento. Per il rispetto del Consiglio Comunale non voglio anticipare nulla e rispondo con una battuta. L'Amministrazione Comunale di Cernusco è stata comunque in prima linea per mediare tra i proprietari espropriati e RFI, tanto che nelle zone più complesse sono state create apposite convenzioni, con la soddisfazione di tutte le parti interessate e Pubblica Utilità. Abbiamo a cuore il problema ed ai cittadini diciamo di avere ancora un attimo di pazienza e di stare tranquilli che RFI pagherà il dovuto trasformando le attuali occupazioni in proprietà a breve. I frazionamenti delle aree interessate sono già stati effettuati