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Il Soroptimist Club di MERATE inaugura e dona la sala di lettura Navicella al settore femminile del Carcere Bollate |
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Il 20 giugno alle 16 nella II Casa circondariale di Milano
- Carcere di Bollate la presidente del Soroptimist Club
di Merate Paola Pizzaferri Del Boca, accompagnata da
numerose socie, ha inaugurato la Sala di Lettura "Navicella
" che il Club ha donato al settore femminile
di questo carcere, ritenuto a buon diritto un carcere
modello, forse il più innovativo d'Europa
Alla presenza del direttore del Carcere di Bollate il dottor Massimo Parisi (nella foto sotto), della dottoressa Catia Bianchi educatrice del Settore Femminile, delle ospiti della Casa circondariale si è completata la prima parte del Progetto Carcere Bollate del Soroptimist di Merate; un progetto di Cultura di Genere, educativo-formativo, fortemente voluto dalla presidente, che ha voluto creare un nuovo spazio di crescita e di rieducazione per le detenute e che tutte le socie con grande profusione di impegno e competenze hanno consentito di completare.
In particolar modo, grazie alla professionalità di una socia del Club l'architetto Augusta Comi è stata ridisegnata, ricostruita e arredata una stanza e grazie alla generosità delle socie e di amici del club è stata donata completa di arredi, nuova pavimentazione, nuova illuminazione, nuovi colori e decori, librerie, sedie, poltrone da lettura, ma anche tv a schermo piatto, lettore dvd. PC, e centinaia di libri, dvd, cd musicali, riviste e tanto altro.
Come ha spiegato la presidente, dopo il taglio del nastro: «Forti dei nostri valori soroptimisti ,dopo un lungo percorso di approfondimento della tematica carceraria italiana, della condizione delle donne e dei loro minori è iniziata la collaborazione con il Carcere di Bollate; dopo vari incontri e visite a questo carcere ci è parsa umanamente molto grave la situazione femminile, le donne soffrono sempre di più, pagano nella reclusione un prezzo più caro, private della "maternità", degli affetti e restano sempre le più deboli , sempre con minori opportunità di crescita , bisognose di aiuto, di supporto umano, morale ed educativo -ha proseguito Spazzaferri - E così ci è sembrato importante dare risalto al valore della cultura in generale, della letteratura, della poesia, spingere sul suo aspetto educativo proprio per il recupero sociale, morale, civile delle persone detenute; in pochissimi mesi, abbiamo visto realizzarsi questa Navicella, un luogo bello, unico, diverso, positivo che ne siamo certe, sarà foriero di positività e socialità costruttiva per tutte le ospiti e per noi: Crediamo fortemente che il senso del recupero che la società civile ha deciso per voi, e che vi costringe qui dentro venga raggiunta nel momento in cui i concetti e le idee positive che trovate nei libri tocchino le vostre coscienze, perché meglio possiate riflettere sul percorso della vostra esistenza e dare un significato a quanto successo e trovare la forza per superare questo frangente e prepararvi a ritornare tra noi... e per questo mi rivolgo a voi con le parole della lettera che vi ho scritto e che è incisa nella targa che abbiamo appeso in questa sala. La Navicella, questa stanza e quanto contiene è stato messo a tua disposizione per accoglierti in uno spazio dove tu possa attraverso la lettura, le immagini , gli incontri con altre donne far spaziare la tua mente fuori dalle sbarre, alleggerire il peso della sopportazione di vivere temporaneamente in ristrettezza, e lontana dai tuoi affetti. I libri, i filmati, sono navicelle lanciate nello spazio alle quali aggrapparti come a un piccolo salvagente e vogliono accompagnarti durante il tuo soggiorno e darti un opportunità di crescita culturale, sociale e civile , nella speranza che aver creato questo contesto ti aiuti, come donna, a costruire un futuro più solido, indipendente , dove tu possa esprimere il meglio di te stessa».
Concetto ripreso dalla dottoressa Bianchi che ha tanto creduto nel progetto e che in questi mesi ha lavorato a fianco del Soroptimist e ha consentito di creare una importante sinergia tra le socie, le detenute, il personale della polizia giudiziaria del carcere e i ragazzi del settore maschile che in prima persona e con professionalità hanno lavorato come pittori, falegnami, elettricisti per raggiungere questo traguardo. Come ha detto l'architetto Comi che ha anche coordinato il lavoro del personale «dato l'importante significato sociale, ho privilegiato, l'aspetto qualitativo di questa stanza spesso ritenuto superfluo nell'architettura carceraria dove contano funzionalità e norme di sicurezza. Ho voluto realizzare un ambiente luminoso, accogliente diverso, colori chiari il bianco per pareti e serramenti, legno chiaro per gli arredi, e per una nota di femminilità all'ambiente poltrone a fiori, quadri e tanta luce; l'aspetto qualitativo non ha un valore secondario, ma ha un valore educativo e formativo; l'ordine e la bellezza esteriore degli oggetti si riflettono anche interiormente». Per il Soroptimist di Merate, ha spiegato la Presidente questo è il primo passa di un progetto più ambizioso che vuole sfruttare la Navicella per incontri di formazione dove le socie saranno protagoniste, chiamate a dare un contributo intellettuale per scambiare competenze , conoscenze professionali e personali con le detenute ; attività ,iniziative, come la lettura ed il commento dei testi, ma anche la visione di filmati, di documentari e se utili approfondimenti di tipo sanitario, legale a seconda delle esigenze che emergeranno, in modo che tutte possano trovare spunti e strumenti di crescita. Entro l'estate 2014 potrebbero già essere attivi i primi incontri. Non è mancata alla fine la benedizione di suor Maria Grazia che ha fatto recitare, mano nella mano, una preghiera ai presenti.
Una giornata appunto carica di emozioni, che per chi avuto la fortuna di partecipare si è snodata tra sentimenti di umana condivisione, certo pieno di spunti di dolorosa riflessione, ma anche bello e gioioso, perchè così è stato per le donne di Bollate; una festa tutte insieme perché a chiusura del pomeriggio, le oltre 60 ospiti hanno voluto manifestare la loro gratitudine preparando un rinfresco per le amiche di Merate, un buon augurio per la Navicella e i progetti futuri. |