MERATE, DOPO IL RESTAURO TORNA IN PARROCCHIA,

IL QUADRO DEL MARTIRIO DI SANT’ORSOLA

 

 

6 dicembre, Merate: in anticipo di un giorno si è celebrata la Messa solenne per Sant’Ambrogio, patrono di Merate.  Si è colta questa occasione per riportare alla luce il quadro raffigurante il martirio di Sant’Orsola dopo il restauro da parte della dott.ssa Chiara Ferrario, presente alla cerimonia insieme all’Ispettrice della Sovrintendenza dei Beni Artistici di Milano, dott.ssa Ilaria Bruno, alle autorità locali ed a numerosi fedeli. Alla fine della messa, celebrata dal parroco don Luigi e da numerosi sacerdoti, tra cui don Felice Ferrario che festeggia i 50 anni di sacerdozio,  si è provveduto a togliere il telo al quadro.

«E’ un momento di preghiera, ma anche di cammino spirituale,  umano e civile della nostra città»   ha detto don Luigi  che ha ringraziato l’Inner Wheel Merate Vimercate Brianza, la presidentessa Adele Giuliani Gatti, e la Fondazione della Provincia di Lecco, per essersi fatti carico delle spese, sottolineando come ci sia stata una particolare attenzione al sociale che è espressione di solidarietà.

Era stato il precedente parroco don Luigi a consigliare questo tipo di intervento poiché la tela era molto scura e non si percepivano più i colori e neppure quei particolari che riportano all’autore, ovvero Melchiorre da Gherardini, detto anche il Ceranino perché allievo, genero e collaboratore del Cerano. Il quadro risale al 1630-1650, periodo del  Cardinale Federico Borromeo, in cui  la pittura trova larga espressione nelle pale d’altare delle chiese milanesi e lombarde.

La leggenda narra che Orsola, bellissima figlia di un sovrano bretone, vissuta tra il IV e il V secolo,  segretamente consacrata a Dio, fu chiesta in sposa dal principe pagano Ereo. Consigliata da un angelo in sogno, la giovane chiese tempo per riflettere, nella speranza che il principe si convertisse al cristianesimo e cambiasse idea. Ma allo scadere del tempo, Orsola decise di fuggire  via mare con undicimila compagne in un lungo viaggio che terminò a Roma, dove tutte vennero  accolte da papa Ciriaco. Tornando nuovamente in patria,  Orsola e le compagne, passarono da Colonia che era stata conquistata da Attila. Tutte le giovani vergini vennero uccise  mentre Orsola fu risparmiata ma chiesta in sposa dal re unno, invaghitosi di lei.  Al suo rifiuto,  Attila la fece uccidere a colpi di freccia.

La leggenda delle undicimila vergini ebbe forse origine da un errore di trascrizione (pare fossero in realtà 11),  ma così è stata riportata nel tempo e ha avuto una straordinaria diffusione, ispirando numerose composizione letterarie e opere d’arte.

SFerrario

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