via san dionigi, PISTA
CICLABILE e un nuovo-vecchio PROGETTO
TRA CONSULTA,
TECNICI E CONSIGLIERI
Giovedì 26 aprile in
occasione del Consiglio comunale si è tenuta una lunga
discussione nel merito dei lavori che interessano via San
Dionigi fino a congiungersi con via Puecher. Sono stati
collocati due marciapiedi con cordoli a d altezza raso
andando stringere la carreggiata. Riportiamo per la
discussione le posizioni dei tre gruppi consiliari, in
particolare di Giovanni Zardoni di Civicamente
che ha sollevato la questione in Consiglio, anche se questa
era già emersa nella Consulta Urbanistica e lavori pubblici
dello scorso marzo.
.JPG)
«L’Amministrazione
comunale ha fatto una scelta, che porta ad un incremento dei
costi iniziali (circa il 17%) - spiega l'assessore all'Urb anistica
Mario Oldani (nella foto) - ma nella direzione della
sicurezza dei pedoni e dei ciclisti».
«Per
riassumere brevemente la questione - incalza l'assessore -
Il tratto ora in fase di realizzazione (noto come Lotto A –
cascina Guzzafame - Via San Dionigi) costituisce il
completamento di un importante percorso ciclopedonale che
parte da Via A. Volta a Lomagna, passa dalla Scuola Media
Consortile, quindi raggiunge via C. Porta in Cernusco, è il
tratto più impegnativo in quanto collocato in una zona dove
edifici esistenti non hanno permesso, senza pesanti
interventi (dal punto di vista finanziario e di impatto su
proprietà private) di intervenire più di tanto per
l’allargamento dello spazi esistenti. L’iniziale progetto
prevedeva di realizzare la pista ciclopedonale su un solo
lato destro per chi proviene dalla Scuola media consortile).
Un attento riesame dello stesso con il supporto di un
esperto in viabilità, che ha fornito, del tutto
gratuitamente su richiesta dell’Ufficio Tecnico comunale,
un’idea progettuale, più sicura per pedoni e ciclisti, nel
rispetto del codice della strada: due percorsi separati
delimitati dalla spazio auto da cordoli di minimo spessore
assolutamente a norma (di “disturbo” per le auto e di
sicurezza per bici e pedoni), tratti rialzati di
rallentamento adeguati al transito dei bus scolastici,
creazione di una zona 30. Il progetto prevede anche di
ridisegnare migliorandolo dal punto di vista della viabilità
dell’imbocco via Puecher - via San Dionigi. La scelta di
modifica è stata adottata su parere favorevole a seguito di
sopraluogo del responsabile della Polizia locale, del
Tecnico comunale, dell’esperto viabilità, il sottoscritto».
Un primo progetto di modifica nella
direzione qui illustrata ha avuto nella riunione della
Consulta Urbanistica e lavori pubblici il seguente parere“
La Consulta
approva di richiedere all’Amministrazione comunale di non
realizzare il tratto progettato di collegamento
ciclopedonale tra la Cascina Guzzafame e via San Dionigi,
perché ritenuto troppo pericoloso, e di considerare la
possibilità di coinvolgere i proprietari per espropriare una
striscia di terreno al fine di allargare la carreggiata del
medesimo tratto.”
«Come
detto non essendo perseguibile l’allargamento si è
migliorato significativamente in sicurezza l’idea iniziale.
Anticipo che è di recente ripreso in confronto con
l’Amministrazione comunale di Montevecchia per la
realizzazione di un tratto di pista ciclopedonale stralciato
dal progetto iniziale, di collegamento tra via Carlo Porta e
via del Fontanile in Comune di Montevecchia».
.JPG)
Il capogruppo di
Civicamente Zardoni ha subito pubblicato sul suo blog un
commento sulla questione.
«Diversi cittadini in
questi giorni si sono rivolti a me per chiedere lumi sulla
nuova pista ciclabile di via
San
Dionigi, nel tratto antistante la Cascina Guzzafame: si
chiedevano se aveva senso restringere così tanto la strada e
mettere dei cordoli sormontabili.
Il primo progetto risale ai tempi in cui ero membro di
Giunta: arrivò un progetto simile a quello in fase di
realizzazione, con due marciapiedi stretti, uno per lato.
Dopo lunghe discussioni convinsi la Giunta a modificare il
progetto, realizzando la pista ciclabile su un solo lato,
anche se più stretta, e così venne approvato con
Deliberazione di Giunta n. 95 del 21 settembre 2010. L'opera
è stata appaltata con queste caratteristiche.
Il 15 febbraio viene portata in Consulta Urbanistica e
Lavori Pubblici una proposta di modifica del progetto, più
simile al progetto originario: si propone di fare un cordolo
a raso che separerà un doppio percorso, uno per lato. La
Consulta però esprime parere negativo: "la Consulta
approva di richiedere all’Amministrazione comunale di non
realizzare il tratto progettato di collegamento
ciclopedonale tra la Cascina Guzzafame e via San Dionigi,
perché ritenuto troppo pericoloso, e di considerare la
possibilità di coinvolgere i proprietari per espropriare una
striscia di terreno al fine di allargare la carreggiata del
medesimo tratto" (dal verbale della Consulta).
In data 15 marzo 2012 i capigruppo consiliari, me compreso,
ricevono invece una e-mail dal Sindaco che li informa che il
progetto è stato modificato, tornando più simile alla prima
versione, scelta condivisa sia dal Responsabile di Servizio
Territorio, che dalla Polizia locale, che dal direttore
lavori. Si farà un cordolo a raso che separerà un doppio
percorso, uno per lato (come è in fase di realizzazione):
quel giorno via mail ho avuto modo di ribadire la mia
contrarietà.
Nonostante il parere contrario della Consulta competente,
l'Amministrazione comunale ha proseguito per la sua strada
con i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti.
In Consiglio Comunale ho ribadito la mia contrarietà alla
soluzione prescelta, anche per motivi di costo: serve un
cordolo sormontabile? A questo punto non sarebbe bastata una
colorazione rossa dell'asfalto, sicuramente meno onerosa?
Durante la discussione l'assessore Oldani ha però
esplicitato una novità, solo velatamente segnalata nella
mail del sindaco: tale nuova soluzione è stata indicata da
un non meglio precisato tecnico a cui dovrebbe essere
assegnato l'incarico di redigere il Piano Urbano del
Traffico ma che nel frattempo ha espresso un parere
sull'opera, essendo così convincente che il progetto è stato
cambiato. Il nome del tecnico non è stato comunicato, anche
perché a mio parere sarebbe opportuno affidare tale incarico
con una procedura di evidenza pubblica. Ho coniato
all'istante il termine di "consulente fantasma",
perché allo stato attuale si tratta proprio di un fantasma,
visto che la maggioranza non ha voluto indicarne il nome...».
.JPG)
.JPG)
A
tal proposito si è espresso anche l'altro capogruppo di
minoranza Renata Valagussa Raimondo in particolare
riguardo il ruolo delle Consulte e la coinvolgimento dei
cittadini. «Continuo a sostenere che anche per questa
Amministrazione le Consulte sono semplicemente decorative e
servono solo per dare l’impressione ai cittadini di venire
ascoltati poi si opera diversamente. In Consiglio Comunale l’assessore
Oldani incalzato dalle domande di Zardoni sulla pista
ciclabile di via S. Dionigi Lotto A, ha affermato che le
modifiche che si stanno apportando sono state suggerite da
un tecnico a cui verrà affidato prossimamente un incarico.
Non solo non si accolgono le indicazioni date dai cittadini,
ma si fa quanto dice un tecnico non ben precisato quindi un
“consulente fantasma” come l’ha definito Zardoni».
Fotoservizio
DVanoli |