LA GIOIA DELLA MISSIONE: FATE TUTTO QUESTO PER AMORE

L’ESPERIENZA DI ALCUNI GIOVANI DEL DECANATO DI MERATE IN PELLEGRINAGGIO CON L’UNITALSI A LOURDES

 

Dal 7 al 13 agosto una decina di giovani del decanato di Merate, accompagnati da don Luca Rognone e don Marco Albertoni, insieme ad una quindicina di volontari, pellegrini e malati della sezione di Merate, hanno partecipato al pellegrinaggio dell’UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati Lourdes e Santuari Internazionali) lombarda a Lourdes, guidato dal vescovo di Crema, monsignor Oscar Cantoni.

Il gruppo, all’andata, ha atteso per ore alla stazione di Milano San Cristoforo, con circa altre 400 persone, tra malati, pellegrini, giovani, dame e barellieri provenienti da diverse sezioni dell’Unitalsi lombarda, fino alle 3 di notte, l’arrivo del treno proveniente da Mantova e Cremona dove erano salite a bordo circa altre 220 persone. Le 19 ore di viaggio d’andata e le 23 di quello di ritorno, dovute a guasti ed a lunghe soste durante il percorso poiché treni speciali come questo non hanno precedenza né in territorio italiano né in quello francese, non hanno scalfito, però, la motivazione dei pellegrini. Minori i disagi, invece, per il piccolo gruppo di pellegrini partiti e tornati in aereo con alle spalle due ore circa di viaggio.

Nonostante queste peripezie imputabili alle ferrovie, durante i 4 giorni di permanenza a Lourdes i ragazzi e le ragazze hanno vissuto intensamente il pellegrinaggio, pensato proprio per giovani dai 14 anni in su, all’insegna della fede e del servizio agli altri, prodigandosi come volontari addetti al trasporto dei malati all’interno degli hotel ed alle funzioni religiose che avvenivano nei pressi dei vari luoghi sacri.

Il gruppo ha partecipato ai diversi momenti organizzati:

·         le Messe di apertura e di chiusura del pellegrinaggio, celebrate dal vescovo Cantoni presso la chiesa di Santa Bernadette;

·         la S. Messa Internazionale, presso la basilica S. Pio X, celebrata dal vescovo Cantoni il quale, ha consegnato ai religiosi francesi, come dono della Chiesa ambrosiana per il santuario, una reliquia, frammento della veste talare del beato lombardo papa Montini, affidata ai giovani lombardi partecipanti al pellegrinaggio dal cardinal Angelo Scola l’11 febbraio 2015 (giornata del malato e ricorrenza della prima apparizione della Vergine a Bernadette Soubirous);

·         la processione e la seguente adorazione eucaristica all’Esplanade;

·         la suggestiva processione aux flambeaux, durante la quale la maggior parte dei ragazzi del Decanato sono stati veri e propri protagonisti, godendo dello spettacolo della celebrazione da una posizione privilegiata, dato che si sono resi disponibili a partecipare come cordone umano con fiaccole, indicando dapprima ai pellegrini il percorso da seguire e successivamente formando la lettera M di Maria al cospetto della statua della Madonna sul sagrato della Basilica Nostra Signora del Rosario;

·         la S. Messa dei pellegrinaggi italiani preso la grotta di Massabielle e successivamente il passaggio all’interno di questa spingendo le carrozzine dei malati;

·         il S. Rosario presso la grotta trasmesso da TV2000;

·         il rito d’accoglienza per i ragazzi come loro al primo pellegrinaggio unitalsiano con la consegna della spilla dell’associazione nella chiesa di Santa Bernadette.

 

Non sono mancati appuntamenti organizzati con un tutor di gruppo dell’Unitalsi per i ragazzi alla prima esperienza, per poter riflettere insieme e scoprire di più Lourdes e la sua storia, con la visita a diversi luoghi importanti: la Basilica Superiore o dell’Immacolata Concezione, la Cripta, la Basilica del Rosario ed i luoghi di Bernardette (il museo Bernadette, il Mulino di Boly dove nacque, il Cachot dove si trasferì, la casa paterna, la chiesa parrocchiale, dove è ancora presente il fonte battesimale nel quale fu battezzata Bernadette, e la casa del parroco dell’epoca).

Oltre ai momenti di servizio e di preghiera con tutti i pellegrini, il gruppo di giovani, con don Marco e don Luca, si è potuto ritagliare nelle tarde serate, insieme e/o singolarmente, momenti di preghiera e riflessione, soprattutto nei pressi della Grotta di Massabielle, e anche momenti di svago in albergo, sulla terrazza di quest’ultimo, da dove si gode di un’affascinante visuale dell’intera cittadina, e presso Casa Italia.

Sicuramente il bilancio è stato positivo per tutti i partecipanti, ragazzi e malati.

I ragazzi al loro rientro hanno dichiarato: «Le parole non bastano per descrivere l’esperienza vissuta durante questo pellegrinaggio a Lourdes con l'Unitalsi: ognuno di noi porta nel cuore ogni attimo, gesto e parola. Un’esperienza di fede, già di per sé forte, è diventata unica poiché condivisa con gli altri. Dai nostri volti traspare gioia perché in questi giorni abbiamo sperimentato in prima persona come la gioia piena nasca dalla condivisione e che ognuno ha sempre qualcosa da donare ma allo stesso tempo è sempre bisognoso di ricevere. Durante questa esperienza abbiamo avuto modo di stare a contatto con la sofferenza e la forza dei malati, data dalla loro fede in Maria, con la curiosità dei pellegrini e la voglia instancabile dei volontari di servire gli altri sempre con il sorriso, così come abbiamo cercato di fare anche noi in ogni situazione, benché a volte la stanchezza facesse capolino. Il vescovo Cantoni ci ha suggerito di fare tutto per amore: durante i giorni di servizio a Lourdes abbiamo cercato di fare nostro questo motto con la speranza di poter proseguire questo cammino intrapreso in ogni attimo della nostra vita quotidiana. L'esperienza del pellegrinaggio a Lourdes con l'Unitalsi è difficile da descrivere; consigliamo, quindi, a tutti di viverla in prima persona, almeno una volta, per poterla comprendere pienamente. Anche perché Lourdes è un luogo che lascia tranquillità e serenità e che ci ha portato a vivere molte emozioni ed, al contempo, a porci delle domande ed a riflettere; ci ha sicuramente colpito il vedere così tanta gente parlare e pregare in tante lingue diverse e confluire in questa cittadina ognuno con le sue storie ma accumunati tutti da qualcosa che li spinge lì. Oltretutto è stata davvero una bella scoperta il rapporto che si riesce ad instaurare con l’anziano e/o il malato attraverso solo un piccolo gesto di cura ed una parola. In conclusione possiamo solo ringraziare la Madonna per averci assistito e per averci dato la possibilità di vivere questa indimenticabile esperienza di Fede e di servizio, per averci posto accanto meravigliosi compagni di viaggio e per averci fatto incontrare nuove persone di diverse età provenienti da varie province lombarde (Como, Varese, Sondrio, Mantova, Cremona, Crema, Milano). Speriamo, inoltre, di poter rivivere altre volte questa esperienza, magari ancora insieme». 

VSala

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