Ti ricordiamo così...

"È bella una vita spesa per l'Africa, è affascinante la vocazione missionaria a patto che si sia disposti a tornare bambini, a rinascere tra la gente a cui si è mandati per trasmettere un messaggio cristiano, genuino e senza le superbe incrostazioni che noi europei vi abbiamo messo sopra."

 Padre Peppino Maggioni

Dopo una lungo periodo di malattia si è spento martedì 27 luglio a Torino, dopo aver trascorso e dedicato tutta la sua vita in Kenya. I cernuschesi e i fratelli della Consolata hanno dato giovedì l'ultimo saluto a Giuseppe Maggioni, classe '34. Un pensiero è stato per il suo amore per l'Africa, per il non apparire e per la voglia di parlare e trasmettere quello che aveva dentro il suo cuore e i suoi occhi. Un esempio da cui trarre esperienza per le nostre vite, un'occasione per pregare di avere nuove vocazioni sacerdotali e missionarie in mezzo a noi.

 

COL CUORE -  TRACCE DI  SANTITA' da D&F n12

 

 

Missioni consolata v. Parrocchia 1  Alpignano (To)

11 ottobre 2006,

 

Carissimi compaesani,

 

mi rivolgo direttamente a voi perché so che siete momentaneamente senza parroco.. Cosa diavolo avete combinato da far scappare don Vincenzo e tenere alla larga il suo successore? (naturalmente scherzo). Spero aspetti la festa del paese per venirvi ad aiutare. Io sono in Italia da marzo ma non posso venire a casa per questa festa; sono in un ricovero e sono contento che almeno riesco a scrivervi. Il che vuol dire che sto migliorando. E’ la prima lettera in questi ultimi sei mesi.

Colpa la doppia emorragia celebrale e l’ictus celebrale dell’anno scorso, le mie condizioni sono andate sempre più peggiorando finché sotto Natale ho fatto un tale capitombolo sotto la veranda che i miei due padri hanno sentito  dalle loro camere (era ancora ora di dormire).

 

E sono venuti a raccogliermi. E nonostante la mia zucca, più tardi ce la fecero a farmi ricoverare in un ospedale. Dove non sono riusciti a capire che cosa diavolo avessi. Per cui  il direttore dell’ospedale suggerì ai miei capi di condurmi in un buon ospedale italiano fornito di buoni macchinari e  medici. E qui in Italia hanno trovato che il mio cervello se ne stava andando in malora: alcuni elementi non ricevevano sangue.

Voglio ringraziare don Vincenzo e porgere i miei auguri al nuovo parroco e rivolgere a tutti un invito alla preghiera perché riesco a vivere questa sofferenza in comunione con Gesù. Meglio ancora se mi viene a prendere presto per andare a vivere con Lui.

Soffro molto e pensare alla mia gente che ho abbandonato perché ci mi volevano bene (un po’ di gente pianse alla mia partenza) e perché hanno un gran bisogno del mio aiuto economico. Un certo numero di studenti hanno dovuto abbandonare le scuole e diversi malati non possono andare in ospedale.

Mi dareste una generosa mano, voi?

Vi sarei così grato che non ne avete un’idea. Ora vi saluto tutti con la speranza di poter venire a casa un giorno o l’altro. Il Signore e la Consolata vi benedicano.

 

Peppino Maggioni

 

     G.M. Cernusco