INSIEME PER LA PACE

Domenica 25 gennaio nella sala civica Sandro Pertini ad Osnago si è svolta la serata Insieme per la pace, incontro di riflessione tra componenti laiche e religiose del territorio per una convivenza di pace e di solidarietà.

Come ricordato durante l’introduzione alla serata incontri su queste tematiche sono promossi ormai da quattordici anni dall’amministrazione comunale di Osnago in collaborazione con la Parrocchia, la biblioteca ed alcune associazioni locali. Quest’anno il focus si è incentrato sul decimo impegno del decalogo di Assisi, letto a più voci e in diverse lingue all’inizio della serata. Questa tematica ha dato l’occasione per la presentazione della mostra fotografica dell’osnaghese Bruno Zanzottera intitolata Il frate e il califfo, una storia di amicizia oltre ogni frontiera, e curata dal Gruppo Solidarietà Africa di Seregno. Lo stesso Zanzottera ha illustrato il soggetto della sua mostra, ovvero la storia di Fra Fiorenzo Priuli, chirurgo che opera da anni nel nord del Benin, dove dirige l’ospedale Saint Jean de Dieu. Il frate, pur avendolo incontrato una sola volta, ha mantenuto un’intensa amicizia epistolare con il califfo nigeriano Moussa Aboubakar Hassoumi, che a sua volta ha sempre inviato centinaia di malati della sua terra in quell’ospedale. Come ricordato dallo stesso fotografo e dal sindaco di Osnago Paolo Brivio questa storia è proprio la testimonianza del fatto che fedi diverse possono unirsi e collaborare nel fare del bene.

La serata è stata poi scandita da diversi contributi, alternati dalle note dell’arpista Viliana, al termine dei quali ogni relatore ha acceso un piccolo lumino, simbolo di luce e di pace.

Fabrizio Francesconi, esponente dell’associazione Ska Gakkai ha proposto un momento di preghiera tipico della religione buddista ed un pensiero di Gandhi come simbolo universale di non violenza, decisione e forza d’animo; Isidoro Galbusera, rappresentante dell’associazione ALE G di Lomagna, ha letto uno stralcio del discorso di Papa Francesco pronunciato davanti al Parlamento europeo di Strasburgo il 25 novembre scorso e riguardante la dignità e la relazionalità dell’essere umano; Angelo Bonanomi, rappresentante del Circolo Acli di Osnago ha letto brevi parti di diversi discorsi di vari autori, religiosi e laici, riguardanti il binomio pace, solidarietà e guerra, violenza; un’esponente della religione islamica ha proposto una preghiera di invocazione per la pace e la fraternità universale.

L’Amministrazione comunale di Osnago, nella persona del sindaco  Brivio, ha ricordato l’impegno che il Comune si è preso nell’aderire nel 2014 alla campagna internazionale per il riconoscimento del diritto umano alla pace, condotta dal Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani di cui lo stesso Comune  è parte. Il sindaco ha poi aggiunto: «Sono in atto dinamiche di terrore che ci colpiscono, ci interpellano quotidianamente, ma chi lavora nelle istituzioni non deve peccare di cinismo. Dopo i recenti fatti di Parigi siamo contenti di aver organizzato questa serata e di aver inaugurato la mostra che potete ammirare in quest’occasione perché questa è sicuramente la dimostrazione del fatto che più culture e religioni possono collaborare insieme per salvare centinaia di vite».

Poi è stata la volta del responsabile del Centro Islamico di Monza, Selim Fouad, il quale, dopo aver letto un suo contributo dal titolo La convivenza tra le religioni monoteiste è possibile?, ha voluto sottolineare che gli stranieri come lui non vengono in Italia per comandare, cambiare nulla o spodestare nessuno, né in Europa, né in Italia, ma per lavorare come tutti e per collaborare insieme per il bene dell’Italia.

In seguito ha preso la parola il Parroco di Osnago e decano don Costantino Prina:«Come scritto anche recentemente ai miei parrocchiani vorrei che la mia parrocchia ed i cristiani fossero capaci di accogliere i nuovi arrivati e che, come dice Papa Francesco, la diversità non fosse vista come una minaccia ma una fonte di arricchimento. Penso che ognuno debba mantenere la propria identità e religione nel rispetto degli altri, né in modo difensivo, né in modo prepotente. Personalmente ho più paura dei Cristiani che perdono la Fede perché non la coltivano più che di millantate invasioni di altre religioni. Dovremmo ricordarci delle fortune che abbiamo e ringraziare per queste. Io ringrazio sempre per le mie, ovvero di far parte della grande famiglia dei Cristiani, di essere parte di una Chiesa fondata sulla roccia e di avere quindi un Papa che è garante dell’unità della Chiesa e di essere prete perché, pur non avendo una mia famiglia e dei figli naturali considero come miei figli le circa quindicimila persone che ho incontrato fino ad ora nella mia esperienza sacerdotale. Dato che la radice dell’accoglienza è religiosa, come ha detto il cardinal Tettamanzi, dovremmo cercare di fare il meglio, ovvero il bene possibile qui ed ora. Dovremmo impegnarci quotidianamente in piccoli gesti fattibili, proporzionati alle proprie capacità, come il saluto allo straniero e la solidarietà, che la comunità parrocchiale di Osnago cerca già di promuovere attraverso molte iniziative».

In conclusione fra Fiorenzo Reati, francescano del convento di Sabbioncello e incaricato per il Dialogo con le Religioni, ha raccontato alcune esperienze di condivisione di vita con popolazioni di religione buddista, induista e musulmana durante i quarant’anni da lui vissuti sulle strade del continente asiatico. «Durante questi anni ho incontrato esponenti di diverse religioni che mi hanno regalato i loro Testi Sacri. Io li ho letti e ho capito che hanno in comune tutti la parola amore, compassione. La vera religione è pace, solidarietà, fraternità. Ciascuno deve essere fedele al suo Testo Sacro ma va corretto fraternamente se agisce in contrasto ad esso e non ne rispetta i principi. Quando preghiamo siamo tutti una cosa sola perché la preghiera ispira l’amore e la pace. La religione è sempre pacifica; solo se è usata dal potere secolare diventa violenta, va alla deriva. Inoltre spesso è la stampa che alimenta l’aggressività attraverso l’ignoranza». Fra Fiorenzo ha poi invitato i presenti ad alcune serate che si terranno da febbraio ad aprile presso il convento di Sabbioncello nelle quali si svilupperà la tematica del conoscersi tramite la lettura dei diversi Testi Sacri.

Infine il sindaco di Osnago ha ricordato che la mostra Il frate e il califfo sarà visitabile presso la sala civica di Osnago il sabato dalle 15 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 12 fino al 7 febbraio.

Fotoservizio VSala

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