VERSO LA FUSIONE

«UNA SCELTA OCULATA, NON IL MEGLIO DEL PEGGIO»

 

UN APPROCCIO SERIO E PREPARATO PER CAPIRE QUESTO IMPORTANTE PERCORSO

Lunedì  27 a Lomagna, martedì 28 a Osnago e mercoledì 29 a Cernusco nei rispettivi Consigli comunali, si è dibattuto su questo tema con all’ordine del giorno l’approvazione di uno schema di convenzione per la redazione del  progetto di fusione intercomunale. Si delinea sempre più, quindi, la proposta di fondere  questi tre Comuni con esclusione di Montevecchia, che si è tirata indietro, fortemente contraria.

L'obiettivo è quello di dare incarico  a un soggetto esterno dell'Anci,  esperto per fornire dati e analisi  sulla possibilità di fusione dei tre Comuni, che già da alcuni anni condividono alcuni servizi e convenzioni: il costo di questo studio è di 14 mila euro da dividere nei tre Comuni in base al numero degli abitanti.

Una linea comune da parte dei tre gruppi di Maggioranza che hanno esposto le loro motivazioni a favore di questo indirizzo. A loro si sono aggiunti con voto favorevole Civicamente Cernusco di Giovanni Zardoni e Uno sguardo su Osnago di Francesco Arlati.

«L'obiettivo è quello di migliorare e specializzare le Amministrazioni per offrire servizi migliori e ulteriori ai cittadini - hanno spiegato i primi cittadini all'inizio di ogni rispettiva Assise - Vogliamo valorizzare le attività ambientali come risorsa per la nostra popolazione e semplificare la mappa distrettuale del territorio per un governo più snello per affrontare ogni tipo di problematica. La fusione è  quindi una prospettiva, un traguardo possibile e auspicabile; avremo cinque mesi per valutare se è opportuna chiedere alla Regione di aprire la domanda di fusione. C'è bisogno di tempo per studiare e capire cosa andrà modificato e come andrà organizzata la vita sul territorio, ma non avremo tutte le risposte alle domande e dubbi che lecitamente possiamo avere. Non cancelleremo comunque la storia dei nostri paesi: ci sono aspetti sentimentali e culturali d'identità che rispetteremo e ricorderemo sempre; non stravolgeremo la vita del territorio, in quanto la fusione consiste in una riorganizzazione dell'attività amministrativa».

La parola sarà data quindi a un esperto esterno incaricato per valutare al meglio questa proposta, dati alla mano, e poi alla popolazione con ascolto e dibattiti organizzati nei singoli Comuni per un confronto popolare. In primavera verrà inoltrata l'eventuale domanda in regione e in caso di risposta affermativa il referendum nei tre Comuni sarà nell'autunno del 2015. Nel caso uno solo dei tre Comuni, tramite votazioni popolari, fosse contrario, il progetto salterà. Ma queste ad ora sono solo ipotesi.

A fare eco ai sindaci, Arlati di Uno sguardo su Osnago «E' una scelta che condivido per essere  più efficienti nei prossimi anni evitando sprechi e non perdendo radici e valori vissuti in questi anni, ma elemento fondamentale saranno i cittadini che dovranno essere protagonisti attivi di questo progetto e partecipi e coinvolti nelle prossime riunioni».

Come già comunicato tramite comunicato stampa qualche settimana fa, anche Zardoni di Cernusco è favorevole a questo studio, visto l'omogeneità del territorio su cui sorgono questi Comuni, sottolineando che sarà un nuovo Comune con più paesi, un progetto che dovrà vedere i cittadini fortemente attivi.

 

Contrari Mauro Sala per Insieme per Lomagna e il gruppo Renata Valagussa sindaco di Cernusco.

Il gruppo consiliare di Sala si è dichiarato contrario a questo progetto in quanto gli elementi in possesso non sono convincenti e non chiariscono i loro dubbi in merito ai vantaggi economici che si potranno avere; inoltre anche l'assenza del Comune di Montevecchia con il Parco e i suoi luoghi di prestigio ha pesato sulla loro decisione.

Renata Valagussa Raimondo si è dichiarata fortemente contraria all'approvazione di questo progetto in quanto non è l'unica soluzione di fronte alle pressioni  fatte ai piccoli Comuni, dallo Stato, dall'"alto".

«Sono gli amministratori a volere la Fusione, non i cittadini - ha subito precisato - Per ragioni di identità, potere gestionale e per l'allontanamento che si creerà tra cittadini a amministratori mi dichiaro contraria; così  facendo si snaturerà la vita dei nostri paesi. Ricordo che se la Fusione andrà in porto, nel caso non avesse successo o  non ottenesse i risultati sperati, non sarà più possibile tornare indietro in quanto per legge non si può formare un Comune al di sotto dei 10 mila abitanti». Contrario anche Ivano Marazzi, astenuto Gianni Spada.

DVanoli

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