ELISA E LUIGI, 37 GIORNI IN VIAGGIO VERSO SANTIAGO

 

E’ da molto che volevano fare il Cammino di Santiago e cinque anni fa ne avevano fatto una parte, da Ponferrada a Santiago per circa 210 km. Quest’anno Luigi Proserpio ed Elisa Valagussa, attivi volontari in parrocchia, in occasione dei loro 45 anni di nozze, hanno così realizzato il loro sogno. Hanno iniziato a prepararsi a gennaio, camminando per tre ore al giorno, tre volte a settimana allenandosi anche con lo zaino, per preparare la schiena e le spalle. Sono partiti l’11 maggio e sono arrivati a Lourdes, dopo aver visitato la grotta , hanno trovato una pensione per la notte.

File:Saint-Jean-Pied-de-Port pont romain Fb.jpgIl mattino dopo hanno preso il treno per  Bajonne  poi sostituito dal bus fino a St Jean Pied de Port (nella foto sotto), dove hanno lasciato le loro credenziali all’ufficio del turismo. Questa è stata la loro giornata tipo per 33 giorni : sveglia alle 6 con colazione dove capitava; nello zaino avevano sempre una scorta di banane, noci, barrette ai cereali, acqua. La tappa terminava quasi sempre verso le 13.30 dopo aver camminato per circa 20/22 km, cercavano un ostello per sistemarsi per la notte, doccia e riposino. Verso le 17.00 visitavano il paese e alle 19 circa  si preparavano per la cena del pellegrino. Hanno così iniziato il percorso, camminando per due ore per raggiungere la prima tappa, Huntto, dove hanno trovato un ostello per la notte. Il mattino successivo sveglia alle 6 per la prima vera tappa che li ha portati a Roncesvalles, dopo aver camminato con un forte vento fino alle 13.30. Nel pomeriggio hanno poi visitato la Collegiato.

Il quinto giorno, dopo aver camminato per sei ore e aver percorso 22 km con un po’ di pioggerella, sono arrivati a Pamplona da Zubiri dove hanno trovato alloggio all’Ostello Jesus e Maria. Dopo una visita alla basilica, hanno cenato con la paella e si sono preparati per il giorno seguente.

Il dodicesimo giorno, la sveglia è alle 5.30. Dopo la colazione sono partiti da Azofra e per raggiungere Granon, sono passati da S. Domingo de la Calzada, dove hanno visitato la chiesa famosa per avere al suo interno una gabbia con delle galline e un gallo vivi.

Il quindicesimo giorno, dopo 19 km e 5 ore di cammino, sono arrivati a Burgos dove hanno visitato la chiesa di San Nicola di Bari.

Il diciassettesimo giorno, dopo aver percorso 30 km, hanno raggiunto Puente Fitero, dove trovano alloggio dentro una chiesa sconsacrata gestita da italiani, senza corrente e con i bagni all’esterno. I posti letto non sono molti: Elisa trova posto su una brandina, mentre Luigi riposa sul pavimento sopra un materasso.

Arrivano a Santiago dopo 37 giorni, con tre giorni di anticipo grazie al bel tempo che hanno trovato lungo il cammino. Dopo aver assistito alla Messa e aver preso la benedizione, hanno visitato la città e sono tornati alla pensione. Il giorno dopo hanno preso il bus per andare a Finisterre (nella foto), dove si sono fermati per due notti. Dall’albergo, camminando per circa 2 km, hanno raggiunto il faro dove hanno trovato il cippo che indica il km zero e da dove si può ammirare il meraviglioso spettacolo dell’oceano.

Il quarantesimo giorno, riprendono il bus per Santiago, hanno visitato la cattedrale e hanno preso parte alla Messa del pellegrino . Con il pulmino sono poi tornati in aeroporto dove sono partiti alle 12.30 per arrivare a Orio alle 23.

Ed ecco alcune curiosità su questo viaggio.

«La spesa giornaliera comprendeva: la colazione, l’acquisto di banane, noci, barrette e acqua che servivano durante il percorso - ci spiega la coppia - Gli ostelli costavano in media 7 euro, per il pranzo composto da un piatto unico o panino e birra, hanno speso mediamente 7 euro mentre la cena del pellegrino si aggirava intorno a 11 euro. Con alcune spese extra come cerotti e le entrate alle chiese, hanno speso circa 33 euro al giorno».

Quello che non ha funzionato molto bene durante questo viaggio è il fatto che alcune chiese rimangono chiuse fino a tardi e aprono solo la sera per la Messa del pellegrino, in alcuni ostelli mancano sia la lavatrice che l’asciugatrice e alcune docce sono ancora senza porte .

«Un'altra nota stonata che abbiamo notato - ci raccontano - è che una grande percentuale di persone fa trasportare i propri zaini con dei pulmini a pagamento».

E per concludere questo racconto, ci lasciano alcuni consigli per chi fosse interessato a fare questo viaggio.

Prepararsi con un buon allenamento con scarpe e calze idonee. La cosa più importante è, durante l’allenamento, portare sempre lo zaino con il peso previsto per il cammino. (Lo zaino di Luigi pesava 11 kg mentre quello di Elisa 7 kg). Arrivare per primi in ostello dà la possibilità di scegliere, nella camerata, il posto migliore; solo qualche volta assegnano loro il numero del letto. Meglio non scegliere i posti vicino alle porte o ai bagni o alle prese di corrente. Arrivando presto si trovano le docce pulite e l’acqua calda.

 

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